Il governo Schifani su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano ha nominato i presidenti degli Ersu di Palermo, Catania, Messina ed Enna. Ad assicurare la continuità amministrativa nei quattro enti per il diritto allo studio, in attesa della ricostituzione dei rispettivi Cda, saranno altrettanti dirigenti e funzionari regionali. A Palermo va Margherita Rizza, a Catania Rossana Signorino, a Messina Andrea Carmelo D’Aliberti e a Enna Filippo Camiolo.

Seminario per i mediatori culturali e linguistici di Sicilia all’Ersu

Si è conclusa con un importante riscontro di pubblico e soprattutto di mediatori e facilitatori culturali e linguistici la prima edizione del seminario “Conoscere, comprendere, facilitare”, promosso dalla Regione Siciliana, Assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro, Servizio 3 e organizzato da Panastudio.

L’evento che si è tenuto ad inizio novembre presso la Sala Schembri della residenza universitaria ERSU Santi Romano a Palermo, ha rappresentato un momento cruciale per mettere in evidenza il ruolo fondamentale dei Mediatori linguistici culturali e dell’Elenco regionale cui hanno partecipato in presenza più di cento mediatori culturali e 150 in diretta streaming.

Il seminario ha riunito un’ampia varietà di partecipanti, tra cui rappresentanti istituzionali, enti, e professionisti del settore, evidenziando l’importanza di questa figura professionale e delle risorse offerte dall’elenco regionale.

Un punto chiave dell’evento è stato l’elenco regionale dei mediatori culturali, un prezioso strumento ancora poco conosciuto ma estremamente utile per facilitare la comunicazione e promuovere la comprensione reciproca tra i diversi attori presenti in Sicilia. L’evento ha enfatizzato come questo elenco possa collegare istituzioni, privati e diverse culture presenti in Sicilia, svolgendo un ruolo essenziale nella creazione di connessioni significative.

Durante il seminario, è emersa anche la questione dei diritti economici dei mediatori culturali. Si è sottolineato che questa professione, nonostante il suo ruolo vitale nella società moderna, spesso riceve una remunerazione insufficiente. Il dibattito aperto su questa questione ha portato alla necessità di promuovere l’esigenza assoluta del riconoscimento e della compensazione adeguata per i mediatori culturali.

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