Uffici, Partecipate e Consiglio Comunale: è una calma apparente quella che regna al momento a Palazzo delle Aquile. Il Consiglio Comunale è infatti in uno stato di quiete, dopo aver approvato il rendiconto 2021 e in attesa di iniziare a trattare il bilancio di previsione 2022-24. Qualcosa però inizia a muoversi, sia nella maggioranza che fra le opposizioni. Un elezione tira l’altra, si sa, e le europee iniziano a non essere così lontane. Sono invece molto vicini alcuni cambiamenti che riguarderanno gli uffici e la governance delle società Partecipate. Insomma, l’acqua cheta potrebbe nascondere correnti molto forti, che potrebbero portare con sè anche qualche pezzo di nave insoddisfatto della maggioranza o, perchè no, aprire le porte a qualche nuovo ingresso.

“Oso” torna in proprio

Partendo da chi rimarrà sicuramente all’opposizione, Giulia Argiroffi ed Ugo Forello hanno deciso di tornare in proprio. Dopo essersi candidati sotto la guida di Fabrizio Ferrandelli alle scorse amministrative, gli esponenti del gruppo civico, di cui oggi ricorre l’anniversario della fondazione, hanno deciso di “staccarsi” dall’ex candidato sindaco di Palermo, approdato fra le fila di Azione. Una scelta figlia proprio del patto federativo, intrapreso a livello nazionale, fra Carlo Calenda e Matteo Renzi in vista delle prossime elezioni europee. Un unione, quella con Italia Viva, che per gli esponente di “Oso” non sà da fare. Tanto da portarli alla decisione di sciogliere l’intergruppo nato in Consiglio Comunale dopo le ultime elezioni.

Azione e quel richiamo dalla maggioranza

Da un lato quindi Giulia Argiroffi ed Ugo Forello all’opposizione, dall’altro Fabrizio Ferradelli e Leonardo Canto, in una posizione al momento da chiarire visto che Italia Viva, seppur non formalmente, risiede in maggioranza. L’ala di Dario Chinnici infatti ha trovato spazio all’interno del gruppo civico “Lavoriamo per Palermo” e tale, perora, è rimasta. Ciò anche alla luce delle parole non proprio concilianti del proprio leader nazionale Matteo Renzi sul segno politico intrapreso dal Comune di Palermo e dalla Regione Siciliana alle ultime amministrative. Posizioni distanti ma che Davide Faraone, coordinatore regionale di Italia Viva, è riuscito a riconciliare, mettendo tra l’altro all’interno della Giunta di Roberto Lagalla una pedina pesante come quella dell’ex presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando.

Da capire cosa decideranno di fare Ferrandelli e Canto, ovvero se rimanere coerenti con la posizione intrapresa dopo le amministrative, restando però in una posizione d’ambiguità rispetto alla federazione con Italia Viva, oppure se seguire i nuovi compagni di viaggio all’interno delle calde braccia di Roberto Lagalla. Il tempo sarà giudice incontestabile.

La partita aperta sulla commissione Bilancio

Ma la partita, come sopra ricordato, si gioca anche e soprattutto in Consiglio Comunale, in particolare sulla commissione Bilancio. Organo presieduto al momento dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Fabrizio Ferrara. L’esponente di Giorgia Meloni è stato recentemente eletto in qualità di deputato regionale. Un ruolo nel quale Ferrara ha avuto riconosciuta anche la presidenza della V Commissione, relativa alle deleghe in materia di Cultura, Formazione e Lavoro. Ad affiancarlo, nella stessa commissione, Marianna Caronia, esponente della Lega e collega di commissione al Comune proprio dello stesso Ferrara.

Un fatto, quello del doppio ruolo, che sottopone a particolare impegno i due esponenti del centrodestra. Tanto da far propendere lo stesso Fabrizio Ferrara a lasciare l’incarico una volta concluse le operazioni relative al bilancio di previsione 22-24. Decisione che dovrebbe essere seguita a ruota anche dalla collega del Carroccio. Fatto che, oltre a spalancare le porte di Palazzo delle Aquile ai primi dei non eletti dei rispettivi partiti, ovvero Teresa Leto e Salvatore Di Maggio, apre la questione relativa alla commissione Bilancio.

Milazzo mira alla presidenza

Una partita in realtà già aperta da qualche giorno. E qualcuno ha già fatto la sua mossa. In particolare Giuseppe Milazzo, eurodeputato e consigliere comunale che ha annunciato la sua nomina in qualità di capogruppo del gruppo di Fratelli d’Italia a Sala delle Lapidi addirittura nel giorno dell’Immacolata. Comunicato che ha parzialmente spiazzato anche i colleghi di partito, che non si aspettavano una simile rapidità d’azione. Un ruolo nel quale subentra ad un altro pezzo da novanta del Governo regionale come Francesco Scarpinato, che però rimarrà in carica in qualità di consigliere comunale al di là della sua carica di assessore regionale al Turismo.

La mossa di Milazzo sembra chiara, ovvero aumentare il proprio peso specifico al fine di “conquistare” la presidenza della commissione Bilancio. Questo comporterebbe un cambio di commissione per l’eurodeputato. Giuseppe Milazzo è componente infatti della Commissione Infrastrutture, presieduta da un altro collega di partito, ovvero Antonio Rini.

Forza Italia prepara contromossa?

Ma fra lui e la presidenza della commissione Bilancio potrebbe pararsi un ostacolo improvviso, ovvero Forza Italia. In particolare l’ala relativa al deputato regionale Edy Tamajo, che vanta in commissione Bilancio proprio il capogruppo della compagine azzurra a Sala delle Lapidi, ovvero Gianluca Inzerillo. In quest’ultimo caso, non ci sarebbe nessun movimento fra commissioni, visto che Teresa Leto subentrerebbe a Ferrara nel ruolo di mero componente. A quel punto però, Forza Italia dovrebbe cedere una commissione a Fratelli d’italia.

A quel punto, gli occhi verrebbero puntati su Pasquale Terrani, presidente della VII Commissione. Se si manifestasse un simile scenario, indiziata dell’avvicendamento in presidenza potrebbe essere Tiziana D’Alessandro. Ma i rapporti non proprio eccelsi fra Edy Tamajo e Gianfranco Miccichè rendono tale passaggio non proprio semplice. L’ex presidente dell’Ars potrebbe chiedere di sacrificare invece Ottavio Zacco, presidente della commissione Attività Produttive e uomo dello stesso Edy Tamajo. Scenario nel quale il deputato regionale sarebbe in una posizione difficile. Dovrebbe scegliere se sacrificare un suo luogotenente per prendersi la commissione Bilancio oppure se lasciare tutto per come si trova, facendo “vincere facile” Giuseppe Milazzo.

I cambiamenti al Comune di Palermo

Cambiamenti che riguarderanno anche e soprattutto gli uffici e le Partecipate. Una “rivoluzione” già annunciata nelle scorse settimane ma che ora andrà a concretizzarsi. Con riguardo all’assetto di Palazzo delle Aquile, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla sta provvedendo alla costituzione di una serie di macroaree, che dovranno andare armonizzare alcuni ambiti dell’Amministrazione finora rimasti divisi su più assessorati. Facile che questo comporti, in qualche circostanza, anche degli avvicendamenti interni fra i vari capi area e dirigenti del Comune di Palermo.

Il nodo “Partecipate”

Sulle Partecipate, è stato lo stesso primo cittadino ad annunciare un rinnovamento delle governance delle Partecipate entro il 31 dicembre 2022. Una data certa e più ravvicinata del previsto, che mette in guardia ovviamente le varie anime della coalizione. E sono proprio le “falangi” dell’Amministrazione e i relativi disallineamenti con Palazzo delle Aquile ad essere al centro dell’agenda politica. Con l’approvazione del rendiconto 2021, proprio l’Amministrazione stessa si è impegnata ad azzerare le partite non riconciliate con le società partecipate entro il 31 dicembre. Staremo a vedere se il progetto riuscirà, al netto del tavolo tecnico costituito dal vicesindaco Carolina Varchi insieme agli assessori competenti e agli amministratori delle società gestite dal Comune.

 

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