Al via a Palermo e provincia la campagna dei controlli sull’obbligo del green pass all’interno dei centri di gioco. La nuova misura inserita nel decreto ministeriale pubblicato il 5 agosto prevede il possesso della certificazione verde per l’ingresso e la permanenza nelle sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò.

Mirati controlli negli esercizi pubblici

Nell’ambito delle attività di controllo, i funzionari dell’agenzia delle dogane e monopoli di Palermo hanno proceduto, nei giorni scorsi, ad effettuare mirati controlli, verificando per tutti gli utenti presenti negli esercizi pubblici adibiti al gioco il possesso e la validità della certificazione verde che va dai 9 mesi per le persone vaccinate fino alle 48 ore per chi ha avuto un tampone con esito negativo.

Difficoltà di ordine pubblico

In particolare è stato effettuato l’accesso presso esercizi di varie tipologie controllando 18 green pass: tre certificazioni sono risultate non conformi. Una a Palermo mentre il giocatore era nell’intento di effettuare una scommessa, le altre due in provincia, in un bar e in un centro scommesse. I funzionari delle dogane e monopoli hanno proceduto alla identificazione dei giocatori e, in alcuni casi, hanno avuto non poche difficoltà per ottenere l’esibizione del documento di riconoscimento da parte di facinorosi scommettitori.

Le sanzioni

La sanzione prevista, di competenza della locale prefettura, è da 400 a 1.000 euro per l’esercente e per la persona presente nel locale. Inoltre è stata notiziato il commissariato di pubblica sicurezza competente per l’eventuale sospensione della licenza o chiusura temporanea del locale.

Poco dopo ferragosto i primi controlli

Non è la prima volta che si effettuano verifiche sui green pass nel territorio di Palermo e provincia. Poco dopo Ferragosto ci furono dei controlli dei carabinieri del comando provinciale in centro a Palermo nei bar e ristoranti per la verifica del rispetto della normativa anti pandemica e sull’uso dei green pass per entrare nei locali che hanno il servizio di ristorazione ai tavoli al chiuso. In quei giorni furono controllati oltre 1.200 i clienti e 130 esercizi pubblici. Nessuna contravvenzione venne elevata.

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