- Green pass, difficoltà per alcune persone già vaccinate ad ottenerlo
- Non hanno ricevuto l’sms con il codice personale
- Difficile anche mettersi in contatto con il numero ministeriale di pubblica utilità 1500
Il green pass, ma questo già lo sapete, è diventato il nuovo oggetto del desiderio.
Nel frattempo si è persino trasformato in terreno di scontro politico.
C’è chi lo vorrebbe anche per entrare al ristorante, per salire su bus e tram (come ha suggerito Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute) e chi, come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, lo ritiene un “provvedimento economicida per il turismo”.
Certo è che ottenere il green pass è meno facile di quanto si potrebbe pensare.
L’sms che non arriva
Completato il ciclo di vaccinazione, con la seconda inoculazione, in qualsiasi hub, ti viene detto che riceverai sul telefono cellulare un sms del ministero della Salute con il codice personale che serve, unitamente alla tessera sanitaria, a scaricare il green pass dal sito internet www.dgc.gov.it
Il problema è che molte persone che si sono già sottoposte al primo vaccino ed anche al richiamo, l’sms non lo hanno ancora ricevuto. Ce lo segnalano due nostri lettori.
E’ il caso di Gandolfo, 71 anni e poco avvezzo alla tecnologia, ancora in attesa del fatidico sms.
L’uomo ha completato la vaccinazione il 5 luglio.
“A me – racconta a BlogSicilia – l’sms non è arrivato. Con l’aiuto di mia figlia ho avuto accesso al sito ministeriale sulla certificazione verde Covid19, dove abbiamo letto che nel caso in cui non si abbia il codice personale, perché smarrito o non ancora ricevuto, dal 12 luglio scorso è possibile richiederlo contattando il numero di pubblica utilità 1500. Sono tre giorni che proviamo a parlare con qualcuno, non ci hanno mai risposto”.
Il 1500 e le attese infinite
Chiamando il 1500, in effetti, è possibile rendersi conto facilmente che la linea è spesso occupata. Nei casi più fortunati, un risponditore automatico invita ad attendere per parlare con il primo operatore disponibile.
Ebbene, utilizzare il termine “attesa” è quantomeno riduttivo, perché, in realtà, si tratta di dover affrontare una vera e propria ‘maratona’ telefonica. Attese anche di 45 minuti, accompagnati da musichetta di sottofondo, senza che nessuno risponda.
Lo conferma ancora il nostro lettore: “Ho chiamato il 1500 ben 8 volte – dice l’uomo contrariato – e non ho mai aspettato meno di mezz’ora al telefono senza riuscire a parlare con qualcuno”.
Che cos’è esattamente il green pass
Sempre sul sito dcg.gov.it, nella sezione dedicata alle Faq, si legge che “la Certificazione verde COVID-19 nasce per facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di COVID-19. Attesta di aver fatto la vaccinazione o di essere negativi al test o di essere guariti dal COVID-19. La Certificazione contiene un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità. La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune per garantire che i certificati emessi da uno Stato possano essere verificati nei 27 Paesi dell’UE: apre una nuova finestra più Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein. In Italia la Certificazione viene emessa esclusivamente attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute in formato sia digitale sia stampabile”.
Le difficoltà per chi non ha internet
Insomma, contattare il numero di pubblica utilità 1500, anche se attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, è davvero difficoltoso. Lo racconta anche un altro nostro lettore, Gianni. Anche lui appartiene alla terza età e non ha internet in casa.
“Mi hanno detto – riferisce – che il green pass si può ottenere anche tramite app, ma io non uso il web. Tuttavia ho chiamato il 1500 per avere il codice personale, che non ho mai ricevuto. Non mi resta altro da fare se non rivolgermi al mio medico di famiglia. Spero che lui possa aiutarmi”.
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