Grano contraffatto miscelato con altra tipologia non riportata in etichetta. E’ quello che ha scoperto la guardia di finanza con operazioni in tutta Italia e che ha finito per coinvolgere anche la Sicilia. Ci sono anche le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta tra quelle finite all’interno dell’operazione a livello nazionale sulla cosiddetta pirateria agroalimentare.
I quantitativi
Sono oltre 105 le tonnellate di grano duro sequestrate in diverse regioni d’Italia dalla guardia di finanza nel corso di un’operazione di contrasto alla pirateria agroalimentare condotta in collaborazione con la Sicasov, la società cooperativa d’interesse collettivo agricolo dei selezionatori costitutori. I finanzieri del nucleo speciale beni e servizi hanno sviluppato una mirata analisi di rischio nel settore agroalimentare finalizzata a verificare il rispetto degli obblighi in materia di produzione e commercializzazione di varietà certificate di frumento duro.
I riscontri investigativi
Sulla base delle risultanze degli accertamenti preliminari e delle informazioni fornite da Sicasov, ente che tutela i diritti di proprietà intellettuale sulle varietà vegetali, sono state inviate mirate segnalazioni ai comandi provinciali interessati, che hanno dato corso agli interventi ispettivi. Nel corso dei controlli che ne sono scaturiti sono emerse varie ipotesi illecite quali l’utilizzo di semi sprovvisti della prescritta certificazione, la vendita di grano delle varietà protette “Antalis”, “Marco Aurelio”, “Athoris”, “Avispa”, “Lg Anubis” e “Tirex” senza aver assolto i relativi obblighi ed ancora la miscelazione di grano con altro di differenti varietà.
Le città coinvolte
I controlli sono stati svolti dai nuclei di polizia economico finanziaria di Bari, Potenza, Palermo, Caltanissetta ed Agrigento, dalle compagnie di Termoli e San Severo e dalla tenenza di Castellaneta. Gli esami genotipici sui campioni prelevati sono stati condotti presso il laboratorio Crea di Foggia, specializzato nel settore. Cinque persone sono state denunciate alle competenti procure della Repubblica per l’ipotesi di reato prevista all’articolo 517 ter del codice penale, cioè per “fabbricazione e commercio di beni usurpando titoli di proprietà industriale”. L’operazione si inserisce nel contesto delle attività svolte dalla guardia di finanza al contrasto alle frodi ed alla contraffazione nel settore agroalimentare, a tutela della produzione nazionale.
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