Terremoto all’interno della Camera di Commercio di Palermo. A denunciare una situazione “talmente eclatante da diventare quasi atroce” è la presidente ci Confcommericio Patrizia Di Dio, candidata alla presidenza della Camera di Commercio.
La questione riguarda il rinnovo degli organi camerali Palermo/Enna dopo la fase commissariale apertasi a seguito dell’arresto di Helg. “Nell’ambito dell’assegnazione dei seggi – racconta Di Dio – ci siamo accorti di un fenomeno che ci ha lasciato sorpresi, ovvero la presenza di migliaia e migliaia di imprese e nominativi”.
Ad un controllo più approfondito, fatto con un accesso agli atti per verificare chi corrispondesse come aziende a quelle migliaia di imprese, sono emerse le prime contraddizioni.
Migliaia di nominativi non corrisponderebbero a reali funzioni. A sua totale insaputa, Patrizia Di Dio, racconta di essersi ritrovata, ad esempio, ad essere socio di un’associazione di categoria.
Ne è seguita una querela/denuncia presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo “perché si affermi la legittimità dei numeri e della rappresentatività delle imprese”.
L’associazione parla di gravi anomalie. I numeri “esplosivi” sarebbero, sempre secondo l’esposto di Confcommercio, quelli di Confimpresa Palermo Euromed che ha avuto assegnati 6 seggi su 33 nel Consiglio della Camera di Commercio, 11 sono quelli attribuiti a Confcommercio Palermo federata con altre associazioni. Dall’accesso agli atti e dopo aver passato al setaccio gli elenchi è emerso che tra le aziende iscritte a Confimpresa Palermo Euromed c’è anche la stessa Patrizia Di Dio, che risulta associata così come la vice presidente Margherita Tomasello ed anche altri dirigenti e soci di Confcommercio Palermo.
“Soltanto lunedì scorso abbiamo avuto gli atti e guardando con attenzione, come stiamo ancora facendo, gli elenchi degli associati di Confimpresa Euromed, abbiamo avuto il sospetto che ci fosse una operazione criminale, troppe anomalie – ha sottolineato Patrizia Di Dio -, sospetti che oggi diventano più che concreti. Noi non abbiamo mai sentito parlare di Confimpresa Euromed, non li abbiamo mai visti sul territorio o seduti nei tavoli di concertazione, non conosciamo nessuna impresa a loro associata”.
Secondo i dati riferiti dalla presidente Patrizia Di Dio, proprio per dare un’idea delle proporzioni, Confimpresa Palermo Euromed avrebbe dichiarato 2.961 iscritti nel settore industria contro i 106 dichiarati da Confcommercio Palermo; 3.634 nel settore commercio rispetto a 2.494 di Confcommercio Palermo; 4.553 nel turismo contro i 471 di Confcommercio Palermo; 1.899 nei servizi alle imprese rispetto ai 401 di Confcommercio Palermo ed anche 1.582 nel settore agricoltura.
“A supportare la nostra denuncia – ha proseguito Di Dio – ci sono le dichiarazioni dei primi nostri associati interpellati finora che si sono ritrovati iscritti in Confimpresa Palermo Euromed”, quindi come ha spiegato l’avvocato Alessandro Dagnino potrebbe emergere l’ipotesi di falso in atto pubblico in quanto sono state date dichiarazioni false sotto la forma dell’autocertificazione”.
“Noi ci siamo mossi a tutela di tutti – ha aggiunto Patrizia Di Dio – e quello che viene fuori è che qua di trasparente non c’è niente, sembra più chiaro che le logiche invece siano altre. Come associazione abbiamo svolto un ruolo di controllo che avrebbe dovuto essere più di altri che nostro; emerge un sistema su cui noi abbiamo messo le mani con l’obiettivo di fare chiarezza. Servono controlli reali e la Regione se ne deve occupare. Vogliamo una Camera di Commercio rinnovata davvero, che possa cambiare ed essere al servizio delle imprese e non un centro di esercizio del potere, un luogo di spartizione delle poltrone”.
Confcommercio ha chiesto al commissario ad acta della Camera “di eseguire controlli puntuali” e al contempo di escludere Confimpresa Euromed sulla base della querela. “Dal punto di vista amministrativo – ha spiegato l’avvocato Alessandro Dagnino – è stata fatta una istanza all’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello per chiedere la sospensione della nomina dei componenti dopo l’assegnazione dei seggi che i rappresentanti camerali hanno designato. Alla luce dei fatti si chiede di non procedere alle nomine”.
Insomma, sarà necessaria una grande operazione trasparenza per fare luce sulla vicenda e questo chiede Confcommercio nel proprio esposto: “E’ – conclude la Di Dio – la perversione di un sistema che nel passato faceva da sponda ad altro tipo di accordi. Noi non lo accetteremo mai. Il nostro primo obiettivo è la trasparenza”.
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