Il 5 maggio del 2018 Salvatore Rubino, arrestato oggi nell’operazione della guardia di finanza All In, nella falegnameria in via Paolo Emiliani Giudici a Palermo, descriveva il suo ruolo nella gestione dei giochi e delle scommesse.

I rapporti con Christian Tortora, come si legge nell’ordinanza del gip Walter Turturici, risalgono già all’epoca dell’operatività di Bet For Bet srl e che sono proseguiti anche in seno alla gestione di Tierre Game srl e Gierre Game srl. “Christian con me aveva … non aveva solo Tierre, aveva Gierre, Bet for Bet, Christian era dentro la Bet for Bet”.

Le affermazioni di Rubino, oltre ad ammettere di poter disporre completamente dei citati soggetti giuridici – e, dunque, delle concessioni pubbliche che in capo agli stessi – “con me aveva …” – conferma il ruolo attivo di Christian Tortora, il quale – come emerso dalle indagini – insieme agli altri risulta essere l’ideatore e l’organizzatore delle società demandate ad acquisire, reimpiegando i capitali illeciti derivanti dalla raccolta abusiva delle scommesse sportive, diritti concessori per l’esercizio dei giochi pubblici.

Nel corso delle intercettazioni grazie alla cimice piazzata dai finanzieri nella falegnameria Salvatore Rubino chiarisce di aver “delegato” a Fiore e Tortora la cura della gestione commerciale – “no, io … ancora oggi, io gli ho detto, ok … gestisci tutte cose tu, a me, vinci, perdi tutte cose …” pur confermando di aver mantenuto la titolarità delle suddette società, avvalendosi di soggetti “prestanome”: Il padrone sono sempre io, con te … fammi avere cinquemila euro al mese, più mille di come si chiama, seimila euro al mese, il resto non voglio sapere niente questi sono gli accordi”.

Subito dopo, Rubino ribadisce che, con lui, Tortora ha avuto un ruolo attivo già dalle fasi di costituzione della società Tierre Game srl. “Tierre, la Tierre è nata Tortira Rubino, l’abbiamo fatta noi hai capito? Analogamente, anche la Gierre Game srl è stata ricondotta ad entrambi: “allora,  poi con me, Christian aveva sei corner in società, al 50% … La società Gierre al 50%”.

“Quanto affermato da Rubino conferma, inequivocabilmente, – scrive il gip – che i soci e amministratori di diritto abbiano di fatto avuto la finzione di meri intestatari fittizi e soggetti a disposizione di Rubino  degli altri “soci occulti” Cristian Tortora e Vincenzo Fiore. Le affermazioni di Salvatore Rubino nella falegnameria forniscono l’esatta chiave di lettura di quel processo di graduale “spogliazione societaria” e, pertanto, evidenziano come egli, dopo aver creato con Christian Tortora le suddette società, ad un certo punto, abbia rinunciato ad amministrarle, rimanendone pur sempre il dominus rispondendo, alla superiore volontà di Francesco Paolo Maniscalco”.