La commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana ha aperto un’istruttoria sull’appalto per il quale sono stati emessi provvedimenti giudiziari nei giorni scorsi che hanno riguardato sia funzionari del Consorzio autostrade siciliane (CAS) che affidatari del servizio antincendio.

La commissione antimafia aveva ascoltato precedentemente il deputato Pd Nello Dipasquale, che aveva segnalato con un esposto il caso. Oggi l’audizione del presidente del Cas, Filippo Nasca, e del direttore generale, Salvatore Minardi, sull’affidamento del servizio dei presidi antincendio.

“L’istruttoria andrà avanti – ha detto il presidente Antonello Cracolici – auspicando che il Cas avvii immediatamente procedure per consentire, alla scadenza del contratto, previsto per agosto 2023, di affidare con nuova gara i servizi antincendio per le gallerie gestite dal consorzio. Nei prossimi giorni proseguiremo con nuove audizioni per fare maggiore luce sull’accaduto”.

La parentopoli e l’attacco dei sindacati

“Condivisibile il provvedimento del presidente del Cas Filippo Nasca con cui si è disposta la sospensione temporanea in auto tutela dei concorsi per la ricerca di personale amministrativo dell’ente”. Lo dicono Carmelo Garufi e Michele Barresi, segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina. Il commento è alla notizia relativa al presidente di Autostrade Siciliane, Filippo Nasca, che ha sospeso per trenta giorni le procedure concorsuali in fase di espletamento. Procedure avviate fra il 2021 ed il 2022. Risultano infatti, fra i vincitori o gli idonei di alcune prove espletate per i concorsi, diversi candidati che risultano parenti con dipendenti in servizio o con altro personale in atto utilizzato dall’ente.

Cosa chiedono i sindacati

I sindacati ora chiedono di “fugare eventuali dubbi di regolarità e soprattutto verificare se i bandi abbiano avuto la dovuta evidenza pubblica al fine di garantire la libera partecipazione ai candidati interessati“. “Non crediamo di certo che il provvedimento preso dal presidente sia volto a gettare discredito o sospetti di presunte “parentopoli” che purtroppo inevitabilmente l’eco mediatico genera – continuano Garufi e Barresi – ma piuttosto è un segnale di cautela ed evidente discontinuità e trasparenza rispetto al passato. Vogliamo sottolineare che i sindacati, già nel novembre dello scorso anno, avevano chiesto con nota ufficiale al Cas la revoca di tali bandi in quanto, a giudizio dei sindacati, gli stessi prevedevano assunzioni di qualifiche professionali inesistenti nel contratto nazionale applicato ai dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane, nota a cui il Cas fece seguire una prima sospensione delle prove scritte per poi riprendere le selezioni”.

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