Il marchio Conbipel, che in Sicilia conta numerosi punti vendita, passa agli inglesi e i sindacati adesso si dicono preoccupati per il futuro dei dipendenti dell’azienda attiva nel settore dell’abbigliamento.
La vendita a una società inglese
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha autorizzato nei giorni scorsi la vendita dell’intero complesso aziendale Conbipel. L’azienda di Cocconato d’Asti in amministrazione straordinaria passerà a Grow Capital Global Holdings, private equity creato nel 2019 dai fratelli Ajay e Arvind Vij, che gestirà l’acquisizione tramite la controllata Eapparels con sede a Londra. Lo ha comunicato ai sindacati il Commissario Straordinario Luca Jeantet, dopo l’ok all’operazione arrivato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
In Sicilia 60 lavoratori
Solo in Sicilia, il gruppo conta 8 punti di vendita ubicati nel palermitano, nel catanese, nel siracusano e agrigentino ove sono impiegati oltre 60 lavoratori.
La preoccupazione delle sigle sindacali
Non si fa attendere il commento della Fisascat Sicilia che palesa la sua preoccupazione per le ricadute che tale operazione commerciale potrebbe avere sulla tenuta del perimetro occupazionale. “La società Eapparels Ltd – dichiarano Mimma Calabrò e Giusi Sferruzza – a fronte delle comunicazioni ricevute dall’amministratore straordinario di Conbipel, ha formulato una proposta di acquisizione dell’intero complesso aziendale garantendo, però, l’assorbimento del 90% della forza lavoro. Al momento questo è l’unico dato reso noto”.
Vicinanza ai dipendenti
“Ma per noi le lavoratrici e lavoratori non sono numeri né percentuali – apostrofano Calabrò e Sferruzza – sono persone, sono famiglie. Non si dimentichino i sacrifici che hanno già sostenuto in questi difficili anni con ricorsi continui agli ammortizzatori sociali. Attendiamo trepidanti l’invio della procedura alle Organizzazioni Sindacali per entrare nel merito della questione. La nostra Segreteria nazionale non ha lasciato adito a dubbi”. La Fisascat annuncia inoltre che “profonderà il massimo impegno – concludono – affinché non si disperda l’occupazione e il know-how delle lavoratrici e lavoratori ai quali assicuriamo tutto il nostro impegno e vicinanza”.
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