Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato questa mattina, a Palermo, nella sede della Missione Speranza e Carità, fondata da Fratel Biagio Conte a Palermo. La visita del capo dello Stato, si legge in una nota, “per rendergli omaggio nella chiesa ove è sepolto e per esprimere solidarietà e sostegno alla Missione nell’impegno di continuarne la straordinaria e preziosa opera”, come si legge in una nota del Quirinale.
La raccolta farmaci da Biagio Conte
Quest’anno la 23esima “Giornata di raccolta del farmaco” nelle farmacie italiane dura sette giorni, da martedì 7 a lunedì 13 febbraio, al fine di raccogliere ancora più farmaci e dare risposte all’aumento di persone che non possono permettersi di curarsi, ben 390mila lo scorso anno in Italia. Federfarma Palermo, d’intesa con il Banco farmaceutico (che organizza la raccolta con i volontari) e con l’Ordine provinciale dei farmacisti, ha deciso di dedicare particolare attenzione alla donazione di farmaci alla “Missione speranza e carità” fondata da Biagio Conte, recentemente scomparso. Lunedì 6 febbraio, alle ore 10, presso la Farmacia Bonsignore, in viale Regione Sicilia Nord Ovest, 2322, a Palermo, conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Interverranno il segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, Roberto Tobia; il presidente dell’Ordine provinciale dei farmacisti, Mario Bilardo; il responsabile territoriale del Banco farmaceutico, Giacomo Rondello; il medico della “Missione speranza e carità”, Francesco Russo; un sostenitore della Missione, Salvatore Di Grigoli.
Il ricordo di Padre Puglisi, Rosario Livatino e Biagio Conte
Ieri l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, nell’omelia della Messa dell’Aurora celebrata in Cattedrale in onore di Sant’Agata, ha ricordato anche Biagio Conte.
Le celebrazioni per la Patrona della città, la terza festa cristiana per partecipazione al mondo, sono tornate in presenza dopo l’emergenza Covid-19. “Ma pensate che ci sia un tempo nella storia dell’umanità in cui non è rischioso essere e rimanere cristiani? E’ stato rischioso – ricordato monsignor Renna – per don Pino Puglisi, perché un parrino a Palermo, al quartiere Brancaccio, doveva rinnegare o la croce o la mafia che voleva mettere le mani sui giovani della sua parrocchia. E’ stato rischioso essere un magistrato che come cristiano portava la croce di occuparsi di criminalità organizzata, scelta consapevole con la quale Rosario Livatino ha abbracciato la sua responsabilità sotto la tutela di Dio. E così Biagio Conte: ha corso il rischio di non girare la testa dall’altra parte davanti alle povertà, e di rinunciare a stare sereno e quieto nei salotti che frequentava: ha venduto tutto ed ha seguito Cristo, per fare qualcosa che infondesse speranza ai poveri”.
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