E’ uscito in libreria e online il libro del giornalista Ivan Scinardo, “Cinema#Giornalismo”.

La ricerca contenuta in questo saggio critico è frutto di un lungo e complesso lavoro che l’autore ha svolto, grazie al suo percorso professionale: quello di giornalista professionista e di Direttore della sede siciliana, specializzata nel documentario, della più importante e antica scuola di cinema al mondo, il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Oltre 3 anni di ricerche, raccolta dati, osservazione, visioni di film, incontri con i giornalisti. L’Ordine dei Giornalisti di Sicilia ha inserito il “Cinegiornalismo” fra i moduli della formazione obbligatoria degli iscritti.

Questo libro rappresenta una vera e propria bussola per chi vuole conoscere il vasto panorama di film che, in un secolo di storia, hanno visto protagonisti giornalisti, editori, comunicatori in genere. 250 titoli, costituiscono la filmografia di riferimento, con la citazione di oltre 800 nomi di registi, attori, sceneggiatori, giornalisti: rimangono da censire tanti film minori e chissà potrebbero trovare posto in una prosecuzione di questo lavoro.
Le schede illustrate privilegiano un taglio narrativo scarno che non ha l’ambizione di essere critica giornalistica, ma una sorta di “esca” per chi ama il cinema e il giornalismo di riferimento e non solo.
L’editore è 40due edizioni, la prefazione è del giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, mentre la copertina di Antonio Di Natale.

Scrive Pietrangelo Buttafuoco nella prefazione: “Il saggio critico di Ivan Scinardo, accompagna il lettore sulla soglia della vetrina in cui si specchia il vero e il verosimile dello spirito del tempo. Innumerevoli pellicole hanno celebrato o solo descritto, al cinema, fi- gure di giornalisti nelle loro più varie tipologie.
Eroi o codardi, cinici o idealisti, pronti a tutto, pur di far trionfare la loro verità o, disponibili, a vendersi al migliore offerente. Sono quasi sempre figure maschili che per tutto il secolo scorso hanno interpretato tutte le mansioni nella gerarchia della carta stampata, semplici redattori o direttori, freelance o inviati speciali, perfino investigatori capaci di sostituirsi, con successo, nel giornalismo d’inchiesta, alle forze dell’ordine. Del resto il crinale tra racconto, giornalismo ed investigazione rischia di essere estremamente sottile e spesso i giornalisti hanno pagato sulla loro stessa pelle la coerenza della loro professione e il cinema ha saputo immortalare figure indimenticabili in questo senso”.

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