• Milazzo si rivolge ai deputati siciliani e calabresi
  • “Ognuno di loro dovrà dimostrare se servo di partito o al servizio degli elettori”
  • “In Sicilia velocizzazione dei treni che esiste al nord dagli anni ’80”

L’eurodeputato del Partito Popolare Europeo Giuseppe Milazzo, che nelle settimane scorse si era autosospeso da Forza Italia, non è soddisfatto del Recovery Fund destinato alla Sicilia. Ed attacca i deputati siciliani che voteranno il Piano Nazionale di Resilienza e Ripartenza.

“Niente hub merci, ma siamo a centro del Mediterraneo”

“Apprendo dalla stampa che dei tanti annunciati fondi del Recovery per la Sicilia è previsto ben poco. Si parla di risorse per velocizzare i treni, non dell’alta velocità, vero snodo per allineare il Mezzogiorno al resto del Paese. Non ci sarà nessun porto hub per le merci provenienti dai paesi extra europei. Eppure siamo al centro del mediterraneo. Non ci sarà ovviamente il Ponte sullo Stretto”.

“Arriverà la velocizzazione che esiste al nord dagli anni ’80”

“È vero – continua l’europarlamentare – sono previste risorse per l’innovazione tecnologica nella PA e nella sanità. Unico appunto: in Sicilia non abbiamo una sanità che si possa chiamare tale e, per quanto riguarda la PA, specie sul fronte tecnologico siamo davvero indietro. Con i miliardi del Recovery ci daranno la velocizzazione dei treni che al Nord esiste dagli anni ‘80. Per fare un esempio: Milano/Torino in 1 h; Messina/Palermo in oltre 3,40h”.

“I parlamentari eletti in Sicilia e Calabria devono dire no”

L’esponente del PPE conclude: “A questo punto i parlamentari eletti in Sicilia e Calabria, con quale coraggio o per meglio dire, con quale faccia voteranno a favore di questo Piano? La dignità la mettiamo sotto i tacchi? Vedremo. Il voto sarà palese. Ognuno di loro dovrà dimostrare se essere servo di partito o al servizio degli elettori. Ognuno di loro dovrà dimostrare se alla coerenza preferiscono la poltrona di deputato o senatore e quindi lo stipendio da parlamentare ed i bonus conseguenti. Avete tradito il presente, non rubate il futuro del Sud”.