Il 36° anniversario dell’uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo è stato ricordato questa mattina presso il Teatro della Casa di reclusione “Calogero Di Bona” – Ucciardone con la recita da parte dei detenuti di un atto unico, “Dalla parte giusta”, scritto da Gianfranco Perriera e con la regia di Lollo Franco.

Il testo ripercorre i diciotto mesi trascorsi nel carcere dell’Ucciardone da Pio La Torre, dopo l’arresto nel 1950 dopo l’occupazione del feudo di Santa Maria del Bosco, a Bisacquino.

La Torre fu arrestato con l’accusa, rivelatasi poi totalmente falsa, di aver aggredito un carabiniere.

Presenti il ministro della Giustizia, Andrea Orlando; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il vescovo di Palermo, don Corrado Lorefice, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinata.

“Con questa manifestazione – ha sottolineato il presidente del Centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, abbiamo voluto sottolineare come il carcere sia un luogo che deve diventare un centro di rieducazione.

Sessantotto anni fa mentre i più umili e deboli scontavano diciotto mesi di ingiusto carcere, i mafiosi incarcerati continuavano a comandare.

Oggi – ha continuato Lo Monaco – lo Stato, grazie anche alla legge voluta da La Torre, combatte con fermezza la criminalità mafiosa e sancisce, con i suoi processi, con lo scioglimento dei comuni mafiosi e con le sue leggi che con la mafia non si tratta, mai”.

“Oggi è una giornata simbolica di cambiamento – ha evidenziato Rita Barbera, direttrice della Casa di reclusione -. Vogliamo dimenticare l’immagine dell’Ucciardone come un luogo triste, teatro di tanti fatti gravissimi e di cultura mafiosa imperante.

Oggi vogliamo offrire un’immagine di carcere diverso che accompagna i più deboli nel reinserimento nella vita sociale anche attraverso le attività culturali e il lavoro”.

“Sintomatico di questo cambiamento – ha concluso la Barbera – è il fatto che fino a qualche anno fa era impensabile che un detenuto accettasse di vestire in scena i panni di un esponente delle forze dell’ordine”.

Al fianco del palco è stato esposto uno striscione realizzato dai ragazzi del Liceo artistico “Ragusa-Kyhoara” di Palermo e prima della recita si è esibito il coro della Rete delle scuole “Bab al Gherib” che ha cantato la canzone “30 aprile 1982”, scritta da Gabriello Montemagno e musicata da Daniele Prestigiacomo.

Alla presenza del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato intitolato a Pio La Torre il Polo didattico della casa di reclusione.

“Il sapere è l’arma più forte per sconfiggere la mafia – ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando -. Ed è significativa è simbolica l’intitolazione del Polo didattico dell’Ucciardone a Pio La Torre, qui ingiustamente detenuto e che ha combattuto per tutta la vita contro la mafia. Il carcere deve essere anche un luogo di rieducazione e dove, attraverso lo studio, i detenuti possano cambiare radicalmente la propria esistenza”.

“Abbiamo proposto, e la direzione del carcere ha accettato con piacere – ha annunciato Vito Lo Monaco – che l’anno prossimo gli studenti detenuti parteciperanno al Progetto educativo antimafia promosso dal Centro Pio La Torre”

“L’istruzione emancipazione, dà libertà – ha ribadito la dottoressa Rita Barbera, direttrice della Casa di reclusione “Calogero Di Bona” – Ucciardone. Intitolare questa sezione educativa a La Torre è per noi un motivo di orgoglio”.

Al termine della cerimonia di intitolazione è stato inaugurato il laboratorio di pasta artigianale “Gigliolab”,  all’interno della struttura carceraria.

Alle autorità e agli ospiti è stata offerta una degustazione di pasta prodotta dai detenuti all’interno della struttura carceraria.

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