‘Agosto, moglie mia non ti conosco’, dice un vecchio adagio italiano usato scherzosamente dai nostri padri. Ma in realtà il carattere italiano è proprio questo: quando arriva il ‘generale agosto’ tutto si ferma.

La politica non fa eccezione, almeno quando si tratta di legiferare, decretare, insomma amministrare. Ma per le trattative, le candidature, gli accordi e le alleanze, il calo di attenzione agostano è un toccasana per chi vuol fare trovare tutto impiattato a chi si sarebbe opposto.

E così il sole d’agosto fa il suo lavoro sottobanco. A subire di più i nervosismi da caldo sembra essere il centrodestra siciliano alle prese con la ricerca spasmodica di un candidato presidente della Regione che non sembra arrivare.

Al contrario di quanto scritto e detto fino a luglio, nessuno dei tanti papabili (tanti da sembrare perfino troppo) sembra veramente intenzionato a correre.

I bene informati che frequentano i salotti (all’aperto) d’agosto parlano di un Salvo Pogliese che avrebbe detto un cordiale ma abbastanza deciso no a chi lo voleva immolare sull’altare di questa campagna elettorale. l’eurodeputato non ne vuole sapere di lasciare il comodo posto a Bruxelles per una scomodissima campagna elettorale che si annuncia piena di insidie e che rischia concretamente di essere perdente. i candidati presidente della Regione potrebbero essere anche 5 per diversi schieramenti (Un Pd, forse un Udc, Un centrodestra, un grillino, e il sempiterno Crocetta). Non è sicuro, dunque, neanche il secondo posto che garantisce la poltrona a Sala d’Ercole. Ed essere eletto fra i 70 (perchè tanti saranno i deputati al prossimo giro) non sarà certo cosa facile.

Non va meglio con la pupilla di Gianfranco Miccichè, Stefania Prestigiacomo che lascia che il suo nome venga speso in questa fase ed è tornata a dichiarare sulla Sicilia e sui siciliani ma di scendere in piazza per una lunga e difficile campagna elettorale non sembra proprio aver voglia.

In campo restano certamente i candidati indipendenti che sperano di farsi ‘sposare’ dal centrodestra e, su tutti, Nello Musumeci che per primo ha lanciato la sfida. lui, già sfidante perdente di Crocetta e leader dell’opposizione (anche se gli viene contestato di aver tenuto un profilo fin troppo istituzionale nell’esercitare questo ruolo) vorrebbe la ‘rivincita’ e in un certo senso, con Diventerà bellissima’ è perfino partito prima degli altri dicendo chiaramente che non si può stare al palo ad aspettare.

Musumeci è pronto ma ha detto in tutte le salse che aspetta che su di lui convergano tutti. Una possibilità remota visto che la litigiosità interna non sembra essere stata sopita dall’assenza di poltrone di comando. Musumeci, però, le sue carte le gioca e rischia di essere ago della bilancia come per tanti anni è stato l’Udc. Insomma il suo eventuale passo indietro non sarebbe politicamente gratis.

Pendente, poi, c’è la questione Udc o meglio dei due Udc perchè una parte (quella che sta con Cesa) sembra trovare casa a destra mentre l’altre (quella che sta con D’Alia e con i siciliani) sembra volersi accasare a sinistra.

Fra una granita e un tè freddo se ne continua a parlare. ma presto il sole lascerà spazio all’autunno e allora non sarà più tempo di chiacchere