“Oggi segniamo un nuovo inizio. Abbiamo cominciato il giro da questa diga, la più vicina a Palermo, ma dobbiamo prendere atto che in Sicilia c’è tanto arretrato, ci sono dighe non collaudate e che potrebbero essere molto utili. É mancata, in passato, la manutenzione. I fondi ci sono, ma scarseggiano i progetti e la buona volontà, perché molte volte i soldi sono stati dirottati verso altro”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, durante il sopralluogo alla diga di Rosamarina a Caccamo. Il governatore ha voluto rendersi conto di persona quale sia la situazione dell’invaso, inaugurando la prima di una serie di visite nelle venticinque strutture dei bacini artificiali della Regione.
Il presidente, insieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon, ha voluto incontrare il personale della diga, evidenziando come il governo consideri strategico questo settore e assicurando loro l’interessamento per cercare di risolvere il problema relativo al riconoscimento del profilo professionale e al reperimento delle risorse necessarie per lo straordinario.
Al momento, in tutto il dipartimento Acqua e rifiuti ci sono sette servizi scoperti e mancano ventotto funzionari. “Meno dirigenti – ha aggiunto il governatore – vuol dire meno controlli. Questa
musica non poteva continuare”.
I lavoratori hanno apprezzato molto la presenza di Musumeci, sottolineando come sia la prima
volta che un presidente della Regione vada a visitare una diga.
“Mi meraviglia – ha concluso il capo del governo – che altri prima di noi non ci siano mai stati. Vedere con i propri occhi lo stato delle cose e motivare il personale è fondamentale. Dipendenti che, spesso, vengono presentati come scansafatiche e imboscati, ma sappiamo bene che c’è anche chi lavora nel silenzio, spesso senza un minimo di gratificazione”.
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