Un quadro allarmante emerge dal nuovo report Mare Monstrum 2024 di Legambiente, presentato oggi alla vigilia del 14esimo anniversario dell’uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo. Il report fotografa un’impennata degli illeciti ambientaliilleciti ambientali lungo le coste italiane, con la Sicilia tra le regioni più colpite.
La Sicilia tra le regioni più colpite
Nel 2023, sono stati accertati 3.061 reati ambientali in Sicilia, il secondo numero più alto in Italia dopo la Campania. L’isola si conferma un punto caldo per la pesca illegale, con 1.872 infrazioni, il numero più alto a livello nazionale. Inoltre, la Sicilia è al quarto posto per reati legati al mare inquinato, con 722 casi, un aumento del 111,7% rispetto al 2022. Preoccupante anche il dato relativo alle violazioni del codice di navigazione per la nautica da diporto, con la Sicilia in testa alla classifica nazionale con 306 illeciti penali, un aumento del 117% rispetto all’anno precedente.
Il ciclo illegale del cemento: una piaga per la Sicilia
Il ciclo illegale del cemento rappresenta la piaga principale per la Sicilia, con 1.180 reati accertati. Questo dato evidenzia la pressione costante esercitata dallo sfruttamento edilizio incontrollato sulle coste siciliane.
Un codice rosso per il Mare Nostrum
Il report Mare Monstrum 2024 di Legambiente non si limita a fotografare la situazione della Sicilia, ma offre una panoramica completa del degrado ambientale che affligge le coste italiane. Nel 2023, si è registrato un vero e proprio codice rosso per il Mare Nostrum, con 22.956 reati ambientali accertati, un aumento del 29,7% rispetto al 2022. In media, si contano 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri.
Le principali minacce al mare italiano
Il ciclo illegale del cemento, con 10.257 reati (+11,2%), si conferma la principale minaccia, seguito dal ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372 reati, +59,3%) e dalla pesca illegale (4.268 reati, +11,3%).
Boom di reati legati alla nautica da diporto
Particolarmente allarmante è l’aumento del 230% dei reati legati alla violazione delle normative sulla nautica da diporto, con 2.059 illeciti penali accertati nel 2023.
Le regioni a tradizionale presenza mafiosa le più colpite
Le regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Sicilia, Puglia e Calabria) si confermano le più colpite, con 3.478 reati legati al mare inquinato, pari al 54,6% del totale nazionale.
Le proposte di Legambiente per contrastare il degrado
Di fronte a questo scenario preoccupante, Legambiente lancia un pacchetto di dieci proposte, articolate in quattro macro-temi: lotta all’abusivismo edilizio, lotta alla maladepurazione, gestione dei rifiuti e contrasto alla pesca illegale.
Misure urgenti per la tutela del mare
Tra le proposte, Legambiente chiede di velocizzare l’abbattimento degli immobili abusivi, di completare il sistema di fognature e depuratori, di potenziare l’economia circolare e di inasprire le sanzioni per la pesca illegale.
Necessità di un impegno congiunto
Anche quest’anno, a fronte dell’impegno quotidiano delle Capitanerie di porto e delle forze dell’ordine, ribadiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle ARPA”, dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
Rafforzare la lotta ai crimini ambientali
“Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale”, conclude Ciafani.
Un campanello d’allarme per la tutela del mare
Il report Mare Monstrum 2024 rappresenta un campanello d’allarme per la tutela del patrimonio ambientale marino italiano. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, dei cittadini e delle associazioni ambientaliste per contrastare con fermezza i crimini ambientali e preservare la bellezza e la ricchezza dei nostri mari e delle nostre coste per le generazioni future.
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