“Offensive, sconcertanti, cariche di un pregiudizio anti-imprenditoriale”. Sicindustria bolla così le posizioni del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, oggi pubblicate da un quotidiano nazionale. Secondo Tridico, le imprese non riprenderebbero l’attività per questioni di opportunismo poiché, in attesa che il mercato riparta, è lo Stato a farsi carico dell’80% della busta paga dei lavoratori.

Insomma  per il presidente dell’Inps gli imprenditori non affrontano le difficoltà della riapertura “tanto c’è lo Stato” che paga l’80 per cento della busta paga, “adesso basta scrivere Covid e noi paghiamo, senza controlli, senza burocrazia, senza sindacati”.

“Tutto ciò è indegno – chiosa il vicepresidente vicario di Sicindustria Alessandro Albanese – . Si tratta di affermazioni profondamente ingiuste, soprattutto nei confronti delle piccole imprese che faticano a riprendere l’attività per la forte contrazione della domanda e per gli oneri fiscali e contributivi a cui, nonostante la crisi di liquidità, devono comunque adempiere. Infine – conclude Albanese – le parole del Presidente Tridico evidenziano ancora una volta un pregiudizio nei confronti del sistema imprenditoriale e sono ben lontane dallo spirito di coesione invocato, anche di recente, dal Presidente Mattarella, dal Governatore Visco e dai più alti esponenti del Governo”.

Tridico nella stessa intervista, rilasciata a Repubblica, in cui avrebbe fatto queste affermazioni ha annunciato novità positive sul fronte della Cig in deroga: “entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419 mila domande di cassa integrazione giacenti”.

“Ci sono stati ritardi – ha ammesso Tridico – il modello della Cig è molto complicato. Ma è uno strumento pensato per tempi normali, qua ci siamo trovati di fronte a un’Apocalisse. Pensi che in tutto il 2009 (l’anno della crisi) abbiamo pagato 1,2 miliardi di ore, mentre nel solo mese di aprile 2020 ne abbiamo fatte un miliardo e quattrocento milioni. Ci rendiamo conto? In un mese soltanto abbiamo fatto più Cig che in tutto l’anno peggiore della crisi precedente. Anche le Regioni sono state costrette a fronteggiare una cosa enorme… enorme”.

E ha concluso: “Posso dare un numero in positivo. La richiesta di cassa integrazione è circa il 50% in meno rispetto al mese precedente. Un dato in fortissimo calo che ci dice che il Paese è finalmente ripartito. Abbiamo avuto un infarto ma l’Italia è ancora in piedi. E dobbiamo dire grazie al nostro Stato sociale se il Paese, nonostante tutto, è rimasto coeso. Dobbiamo dire grazie alla Cig, ai bonus, al Reddito di cittadinanza».