Immigrati sì, ma non in cerca del posto fisso come gli italiani, al contrario crescono le imprese straniere o meglio a ‘conduzione straniera’ in Sicilia e si specializzano soprattutto nel commercio. In particolare, tra il 2011 e il 2014, le aziende guidate da non italiani sono passate da 20.922 a 23.886 con una crescita pari a circa +14,2%.
Questa tipologia sembra aver trovato maggiore spazio nel settore commerciale dove è presente una conduzione “immigrata” in circa il 13,5% delle imprese siciliane nel settore, percentuale più elevata sia rispetto al resto d’Italia che tra le regioni del Sud. In particolare, tra gli stranieri che avviano un’attività imprenditoriale sull’Isola 3 su 5 scelgono il commercio.
Sono i dati che emergono dallo studio di Melania Ferrara, dottoressa in Relazioni Internazionali per la Cooperazione e lo Sviluppo, dal titolo “L’imprenditoria straniera in Italia e in Sicilia: andamenti e caratteristiche settoriali”, ospitato nell’ultimo numero di Strumenti Res, la rivista on line della Fondazione RES.
Dall’analisi di Ferrara emerge un fenomeno in crescita nel quadriennio considerato (2011-2014) in tutta Italia, con la Sicilia in linea con i dati nazionali. «In Italia – scrive Ferrara nello studio – in controtendenza rispetto alle cessazioni registrate dalle imprese italiane, vi è stato un incremento di 70.218 imprese a guida immigrata, tanto da diventare una risorsa importante sia in termini di occupazione prodotta, sia come sostegno al tessuto imprenditoriale del territorio, che come spinta d’uscita da una situazione di precarietà». Nel nostro Paese il numero di imprese nel 2014 è di 6.041.187. Di queste circa il 9,2% ha un titolare straniero e mentre le imprese attive con imprenditore italiano presentano una perdita di -4,6%, tra il 2011 e il 2014, le imprese straniere presentano un trend di crescita positivo con una variazione del +13,6%.
In Sicilia, gli andamenti più dinamici nel quadriennio analizzato riguardano i settori nei quali si concentrano il maggior numero di imprese a guida straniera: +18,4% nel commercio e +17,5% nei servizi. Mentre l’industria e l’agricoltura presentano dinamiche stagnanti o negative. L’edilizia mostra un quadro divergente: la Sicilia, in linea con il Sud, dispone di un numero di imprese straniere nel settore delle costruzioni piuttosto basso. Mentre a livello nazionale la quota di imprese straniere è particolarmente elevata, toccando quasi il 16%, in Sicilia solo il 3,1% dell’intero settore è gestito da stranieri. Anche l’industria presenta un quadro divergente: mentre in Italia questo settore viene scelto dall’8,8% degli stranieri, in Sicilia la quota è solo del 3,9%. Il commercio, come detto, risulta uno dei settori più ospitali per le imprese straniere. Vi si stanzia, infatti, il 67% delle imprese straniere siciliane, una percentuale quasi doppia rispetto al resto d’Italia (37%). Invece, solo il 14% degli imprenditori stranieri si inserisce nei servizi, pur rimanendo il secondo settore per presenza di stranieri dopo il commercio. Infine, per quanto riguarda il settore manifatturiero, il 21,1% delle imprese straniere siciliane si trova nelle industrie alimentari, seguito dal settore metallurgico e della fabbricazione di prodotti di metallo (18,1%) e dall’industria del legno e fabbricazione di mobili (13,1%).
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