La Commissione regionale antimafia presieduta da Claudio Fava presenta le relazioni conclusive delle indagini sull’Azienda Trasporti e sugli incendi dolosi nella nostra regione. Durante la conferenza stampa, inoltre, il presidente Fava comunicherà le decisioni assunte sull’attività futura della commissione.

La relazione su molti temi caldi

Le inchieste sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, sull’attentato a Giuseppe Antoci, sul “sistema Montante”, sui beni sequestrati e confiscati, sulla sanità e sul ciclo dei rifiuti in Sicilia. Nel pomeriggio di domani, 31 maggio, inoltre, al Grand Hotel Baia Verde ad Aci Castello Claudio Fava e Nicola D’Agostino, presidente e componente della Commissione regionale Antimafia, ripercorreranno e approfondiranno le indagini condotte nel corso della legislatura. Modererà l’incontro il giornalista Mario Barresi.

Scintille con Musumeci

Fava era intervenuto nel dibattito sul ruolo di Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro nella politica regionale e sulle relazioni degli stessi con il Presidente della Regione. “Una decina di giorni fa c’è stato un incontro all’hotel delle Palme. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è andato in udienza da Marcello Dell’Utri, che lo ha benevolmente accolto; Musumeci ha chiesto un’intercessione con Berlusconi per la propria ricandidatura e il suddetto Dell’Utri gliel’ha concessa passandogli al telefono il Cavaliere. A causa di questo siparietto palermitano, la pubblica riprovazione s’è rovesciata solo su Dell’Utri mentre il Musumeci, furbo e muto, ha provato a farla franca”. Questo il testo del post di Fava contro Musumeci.

La risposta del governatore, “Parolaio”

“Si dovrebbe vergognare perché è un parolaio che vive di rendita e cerca ogni giorno un titolo di giornale, mentre da candidato alla presidenza non ha avuto neppure la buona creanza di dimettersi da presidente dell’antimafia regionale, come invece feci io nel 2017. L’unica cosa davvero stucchevole è il moralismo di chi si offre, come candidato presidente, agli eredi di quel “sistema antimafioso” che ha guidato la Sicilia e che oggi cerca di farsi vivo di nuovo, magari sotto mentite spoglie. Ma con me Fava cade male: con me in Sicilia è tornata la moralità nelle istituzioni, rese impermeabili a padrini e padroni, di qualunque colore. Se ne faccia una ragione”