La seduta aperto a residenti, volontari, scuole, e autorità locali per rispondere alla presenza della mafia e della criminalità è fissata per le 15

Alla perlustrazione sono stati invitati l'assessore regionale all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e Giuseppe Todaro, presidente della Rap (l'azienda che si occupa dei rifiuti in città)

Il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, annuncia indagini a seguito dell'inchiesta per corruzione che ha coinvolto il dirigente dell'Asp di Palermo, Agostino Genova. Il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro "Espulso dalla Dc il medico arrestato"

Cracolici ha spiegato: "Dobbiamo avere come obiettivo quello di fare le opere per singoli lotti funzionali, in modo da consentire una reale concorrenza. Con il bonus edilizio abbiamo assistito a una proliferazione di imprese, alcune ahimè nate soltanto con la prospettiva di cedere il credito, piuttosto che realizzare le opere”.

L'incontro segue quello tenuto dalla commissione nel Ragusano, ad Acate, con l'obiettivo di fare un report sullo stato della criminalità organizzata nelle province siciliane.

"Dobbiamo continuare a cercare la verità, solo così questo territorio potrà essere libero. Un mistero come quello della scomparsa di Daouda Diane non può più essere tollerato". Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia intervenendo ad Acate.

Il presidente Cracolici ha detto, riferendosi a Lorenza Alagna, figlia di Messina Denaro: "Non tocca a me giudicare i sentimenti tra figlia e padre ma ritengo necessario che la giovane si renda conto di cosa ha compiuto suo padre".

Questa mattina il presidente della commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici ha deposto una corona di fiori in tre luoghi-simbolo della memoria e della lotta alla mafia

La relazione su inchieste sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, sull’attentato a Giuseppe Antoci, sul “sistema Montante”, sui beni sequestrati e confiscati, sulla sanità e sul ciclo dei rifiuti

Dopo i dati allarmanti sulla dispersione scolastica, ecco la relazione finale dell'Antimafia sulla condizione minorile in Sicilia.

Grave la dispersione scolastica in Sicilia. Fava: "Togliere reddito cittadinanza a chi non manda figli a scuola"

Le bombe contro i negozi di Siracusa sono legate in parte a fenomeni mafiosi in parte a dissidi privati. È quanto emerso al termine del vertice in Prefettura tra i componenti della Commissione regionale antimafia e le forze dell'ordine.

Lunga audizione in commissione regionale antimafia per Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo, che ha parlato sull'attentato di via D'Amelio che costò la vita al giudice Paolo Borsellino ed alla sua scorta.

Il Rettore Fabrizio Micari, e non solo lui, difende i corsi di alta formazione per gli amministratori giudiziari tenuti dall'Università di Palermo.

Dall'indagine, si legge nella relazione presentata in videoconferenza, "è emersa una volontà politica blanda, minore, quasi dimessa, che ha manifestato tutta la propria impotenza nel modo in cui per molti anni l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati è stata considerata un ente minore di sottogoverno al quale destinare poca attenzione, poche risorse e poco impegno".

La Commissione regionale antimafia è tornata a riunirsi per parlare, ancora una volta, della discarica di Lentini, al centro di uno scandalo giudiziario. Il nodo è rappresentato dalla richiesta di ampliamento del sito.

"All’interno di tale indagine - chiarisce Fava - sono previsti specifici focus sulle vicende più rilevanti, partendo anzitutto da ciò che è avvenuto in materia urbanistica a Palermo". 

"Il governo regionale anziché perder tempo nel rifare un ddl ex novo che riparte da zero e che rischia di mandare in tilt l'intero sistema, riparta dalla legge 9 del 2010". Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Roberta Schillaci e Antonio De Luca.

Aldo Ercolano, 59 anni, nipote e alter ego del capomafia Benedetto Santapaola, è uno storico boss di Cosa nostra di Catania.

"Per quanto riguarda gli operai forestali - dice Fava - vanno svincolati dal perenne ricatto clientelare della politica con processi di stabilizzazione e di riqualificazione affinché diventino, davvero, i primi custodi del territorio siciliano”