Due incendi nella notte a Palermo hanno devastato un’abitazione in via Principe di Scordia e un panificio in via Serradifalco. Entrambi i locali sono stati pesantemente danneggiati. Indaga la polizia sul rogo nella casa, al cui interno non c’era nessuno. Si ipotizza un possibile raid doloso. Per il panificio invece l’ipotesi è quella delle cause accidentali.

Cinque squadre di vigili del fuoco in azione

In entrambi gli incendi, sia nel panificio che nell’abitazion,e sono intervenuti i vigili del fuoco. Notte intensa di lavoro specie per quanto concerne la casa di via principe Scordia. Ci sono volute ben 5 squadre di pompieri per avere ragione delle altissime fiamme sprigionate.  Il rogo sarebbe stato innescato  da un corto circuito partito dal salone dell’appartamento che si trova al secondo piano della palazzina che è stata evacuata dai pompieri e dalla polizia intervenuta sul posto.

Una dimenticanza

Nel panificio di via Serradifalco, invece, l’incendio è partito dal forno. Forse lasciato per errore acceso, non ci si era resi conto che ancora al suo interno il fuoco non era del tutto spento. Qui i danni sono stati contenuti al solo forno. Poi inevitabilmente la fuliggine ha annerito tutte le pareti degli altri vani.

Incendio doloso nei giorni scorsi in provincia

Sempre nel palermitano si è verificato nei giorni scorsi un altro rogo in un’abitazione con sullo sfondo anche possibili risvolti inquietanti. Incendiato a Capaci un immobile del marito della consigliera comunale, Maria Giambona. Assessore e consigliera comunale da giugno 2018 fino a febbraio scorso, è al secondo mandato. È stata eletta nella lista “Cambiamo Capaci”, alle scorse elezioni comunali dello scorso maggio, con 471 voti. Qualcuno sarebbe entrato all’interno del magazzino che si trova in campagna, in contrada Zercate, e ha appiccato il rogo. Le fiamme hanno ucciso alcuni animali e distrutto gli attrezzi. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. I militari hanno avviato le indagini. “L’immobile – dice il sindaco di Capaci Pietro Puccio – è stato da poco assegnato al patrimonio del Comune di Capaci in seguito ad un sequestro per abusivismo edilizio, ma il Comune non ne è ancora entrato in possesso”.

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