Indaga la polizia a tamburo battente per risalire alle cause che hanno originato l’enorme incendio di auto che si è innescato in piazza Gran Cancelliere a Palermo, nella notte tra sabato e domenica. Ad andare a fuoco tre veicoli posteggiati l’uno accanto all’altro nei pressi di una palazzina a tre elevazioni fuori terra. Un rogo che è scoppiato tra via Maqueda e corso Vittorio Emanuele, nel cuore centro storico.

L’ipotesi dolo

Ad andare distrutte tre utilitarie. La violenza del rogo non ha permesso comunque di poter trovare tracce evidenti di potenziali inneschi. Dunque al vaglio degli inquirenti c’è anzitutto un lavoro per provare a capire da dove sia partito l’innesco. Formalmente nel reperto d’intervento le cause dell’incendio non è stato possibile accertarle ma gli inquirenti stanno battendo in maniera preponderante l’ipotesi del dolo.

Alte lingue di fuoco

Si sta scartando la possibilità di un corto circuito per la particolare violenza delle fiamme. Infatti l’incendio ha interessato le tre auto posteggiate accanto e le ha letteralmente incenerite. Dei tre mezzi non è rimasta soltanto che la carcassa fumante. Soltanto oggi la notizia è trapelata ma l’incendio si è verificato due notti fa. Questo lascia intendere che gli investigatori si stanno muovendo con la massima discrezione alla ricerca di indizi utili.

Al vaglio la sfera privata dei proprietari

Ovviamente si sta setacciando palmo a palmo la vita privata e lavorativa dei proprietari dei veicoli, alla ricerca di possibili indizi che possano portare ad un possibile movente da parte del piromane che si presume abbia innescato le fiamme. A tal proposito c’è il massimo riserbo da parte della polizia, non trapelano neanche indiscrezioni sugli intestatari dei mezzi andati distrutti. La violenza delle fiamme ha solo in parte danneggiato anche il prospetto della palazzina storica. Bruciacchiati le saracinesche che insistono al piano terra e in parte anche le lastre in marmo che sono installate attorno.

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