Non ci furono irregolarità negli appalti per gli spettacoli delle festività 2013/2014 a Palermo e in particolare sul Capodanno 2014. Almeno questa la convinzione del giudice di Palermo che ha assolto tutti i quattro imputati del processo che riguardava l’organizzazione della serata in piazza per il Capodanno 2014.

La decisione è stata presa dalla terza sezione del Tribunale di Palermo, che ha accolto la richiesta  di assoluzione che era stata avanzata non solo, come naturale,dalla difesa ma anche dalla pubblica accusa rappresentata dal pm Enrico Bologna.

Sotto processo c’erano Ferdinando Ania, che era allora dirigente del servizio Attività culturali, Francesca Ciancimino, componente dello staff del dirigente e Salvatore Tallarita, tutti dipendenti comunali con varie mansioni e tutti accusati di abuso d’ufficio per favorire l’imprenditore  Manfredi Lombardo, accusato di falso. Tutti adesso assolti.

L’inchiesta era nata da un esposto di un’altro concorrente per l’organizzazione diq uello spettacolo di piazza Andrea Peria Giaconia, titolare della società Terzo Millennio, costituitasi parte civile, società esclusa dalla gara ma solo dopo un primo contatto.

Lo spettacolo lo organizzò la Levana di Manfredi Lombardo che portò a Palermo Max Gazzè per il cocnerto di saluto all’anno vecchio e di benvenuto all’anno nuovo.

“La vicenda nasce da fondate perplessità sull’affidamento del concerto di Capodanno 2013, suffragate anche dalla circostanza che il Comune senza un’apparente ragione aveva persino negato l’accesso agli atti, comportamento censurato dal TAR Palermo con ben 2 provvedimenti, con uno dei quali è stato ordinato al Comune di consentire l’accesso agli atti e con una sentenza di merito con la quale è stato censurato l’intero affidamento ed è stato riconosciuto alla Terzo Millennio un risarcimento del danno subito – sostiene Andrea Peria  -. Oggi prendiamo atto dell’assoluzione intervenuta in sede penale, vicenda che non influisce sugli aspetti  amministrativi già censurati dal TAR Palermo. Leggeremo le motivazioni che ci chiariranno il percorso logico assunto dal Giudice penale. Le sentenze, a mio giudizio ,vanno sempre rispettate e non commentate”.