Indagini di carabinieri e guardia di finanza

Inchiesta corruzione al Comune di Palermo, Terrani si dimette dal Consiglio

Era stato sospeso dal prefetto di Palermo. Adesso Sandro Terrani lascia Palazzo delle Aquile.

Il consigliere comunale eletto in quota Mov139 nel giugno 2017 e poi transitato in Italia Viva ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Totò Orlando per ufficializzare le proprie dimissioni e abbandonare, almeno per il momento, la vita politica dopo l’indagine che lo ha travolto a fine febbraio scorso.

Lui e il consigliere Giovanni Lo Cascio, così come i funzionari del Comune Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone, sono stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta “Giano Bifronte”, grazie alla quale guardia di finanza e carabinieri avrebbero scoperchiato un caso di corruzione in relazione ad alcuni progetti di edilizia residenziale convenzionata.

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I due consiglieri comunali erano stati in un primo momento sospesi dalla Prefettura perché sottoposti ad indagini. A pochi giorni dagli arresti Lo Cascio, presidente della commissione consiliare Urbanistica, aveva abbandonato lo scranno a Sala delle Lapidi.

Al posto di Terrani, in attesa delle eventuali dimissioni, era arrivata Claudia Rini, poi entrata a far parte del gruppo Avanti Insieme con Valentina Chinnici, Toni Sala, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia e lo stesso presidente del Consiglio comunale. L’altro consigliere subentrato è stato Milena Gentile che alle amministrative aveva collezionato 1.103 voti nella lista “Democratici e Popolari”.

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