Si chiama Incultum ed è un programma che vuole parlare delle periferie dell’Europa, di quel patrimonio naturale, culturale, religioso e storico che rappresenta un enorme potenziale per lo sviluppo turistico, ma che ancora non fa parte delle dei percorsi turistici tradizionali.

La rete Incultum è arrivata in Sicilia grazie all’incontro di animazione che si è svolto a Palazzo dei Normanni per presentare La Sicilia è giardino, paradiso in terra”, uno dei dieci progetti pilota che verranno portati avanti grazie a Horizon 2020.  Al dibattito che si è tenuto in Sala Gialla all’Ars è intervenuta Antonella Fresa, network coordinator del progetto Incultum.

Cultura e sviluppo turistico nelle aree rurali d’Europa

“Parliamo di sviluppo turistico, dei margini delle periferie, intese in collegamento con le comunità e i territori. Quindi, avendo presente che questo sviluppo deve avere davanti a sé sempre i benefici che porterà alle comunità e ai territori”, ha spiegato Fresa. Il progetto punta ai “margini”. Cosa vuol dire? “E’ ‘innovazione culturale, un turismo culturale innovativo per le periferie europee. Si tratta di un’azione di innovazione action actions, tipologia specifica di progetti supportati dalla Unione Europea e finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Horizon 2020”.

Fresa ha sottolineato come “il turismo sia una delle più rilevanti attività economiche in Europa. Un elemento chiave per i processi di globalizzazione è un’importante opportunità per lo sviluppo dei territori. La sfida di Incultum è quella di concepire nuove forme di turismo sostenibili e che partano riscoprendo territori sottovalutati attraverso l’attivazione di processi partecipativi nei quali portatori di interesse i cittadini, le amministrazioni si possano incontrare e possano sviluppare soluzioni che vadano a vantaggio del territorio”.

15 partner europei per Incultum

Il progetto Incultum è costituito da 15 partner da tutta Europa , un gruppo interdisciplinare di università. In Spagna, in Slovacchia, in Danimarca. Questi partner partecipano a un Consorzio di Cultura per diffondere le conoscenze e le innovazioni prodotte nel progetto.

Articoli correlati