I numeri dell’Inail parlano chiaro: sul fronte degli infortuni sul lavoro, nel territorio di Palermo e Trapani tanto c’è ancora da fare. Se in Sicilia da gennaio a settembre dello scorso anno sono state 17.129 le denunce di infortunio, nei sei mesi di quest’anno hanno superato quota 25 mila, e Palermo conferma il trend in aumento, da gennaio a settembre 2022 sono stati ben 6.248, il doppio circa del 2022 quando furono 3.970. A Trapani si sono registrati 1.712 casi di infortunio quest’anno ed erano 1.371 nello stesso periodo del 2021.

Incidenti mortali

Undici gli incidenti mortali a Palermo quest’anno, mentre erano stati 12 lo scorso anno nello stesso periodo. Altri 5 decessi a Trapani, erano 2 invece nel 2021. Per accendere ancora una volta i riflettori sul tema, la Cisl Palermo Trapani con il suo dipartimento salute e sicurezza e con il patronato Inas Palermo hanno organizzato l’incontro “Salute e sicurezza sul lavoro: dal presente a tinte scure verso un futuro di prevenzione e formazione continua”, sugli strumenti di formazione, e prevenzione dei rischi, partendo dagli esempi dei “near miss”. L’appuntamento si è tenuto all’hotel Villa D’Amato in via Messine Marine, a Palermo.

Settore più colpito il terziario

Il settore più colpiti dal fenomeno è il terziario, segue industria e artigianato. Le denunce per malattie professionali a Palermo hanno subito un leggero calo, 166 rispetto a 172 del 2021. Ha aperto i lavori Federica Badami, segretario organizzativo Cisl Palermo Trapani: “La sinergia fra tutti gli attori coinvolti è necessaria – ha detto – per rendere i luoghi di lavoro posti davvero sicuri. E riteniamo che in tal senso è fondamentale la formazione e prevenzione per questo organizziamo questi incontri, in cui guardiamo tutti gli aspetti del fenomeno”.

I relatori

Dopo il saluto del direttore Inail Palermo Sergio Prestamburgo, l’intervento in apertura dell’incontro, moderato dalla responsabile del dipartimento Cisl salute e sicurezza Marilina Bonventre, di Carlo Santodonato componente Co.Co.Pro Inail Palermo, hanno discusso del tema Gaspare Caldarella, presidente Co.Co.Pro Inail Palermo, Maurizio Cipolletta responsabile Hr Palermo Leonardo Spa, Eduardo Costagliola, direttore Sresaldi Asp Palermo, Rosanna Laplaca, segretario regionale Cisl Sicilia e vice presidente Ebas Sicilia,  Giorgio Sanzone, direttore Inas Cisl Palermo e Davide Sgroi della Hse Manager della Leonardo Salute, Sicurezza e Ambiente. Tutti parlato della loro esperienza quotidiana sul fronte della sicurezza. A concludere è stato Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani: “Abbiamo ritenuto fondamentale discutere di tutte le cause più tipiche degli infortuni e delle malattie professionali con i nostri Rsu e dirigenti sindacali, perché ribadiamo quanto sia fondamentale la formazione per promuovere sempre di più la prevenzione. E’ stato importante ascoltare l’esperienza della Leonardo Spa che fa dei ‘near miss’ una casistica da studiare per migliorare la prevenzione”.

Guardare non solo ai numeri

“Importanti le azioni quotidiane degli enti bilaterali come l’Ebas – ha aggiunto La Piana – e i progetti nelle aziende del territorio portati avanti dallo Spresal dell’Asp 6, anche se pensiamo che sarebbe necessario potenziarne l’organico per valorizzare ancora di più il loro ruolo. Ribadire poi la centralità del lavoro del Co.co.co Pro Inail, che porta direttamente dentro l’istituto le istanze e le denunce del mondo sindacale, e poi dell’opera fondamentale del nostro patronato Inas nell’individuare le malattie professionali, che spesso nemmeno gli stessi lavoratori sono in grado di riconoscere. Siamo dell’idea che per analizzare il fenomeno non bisogna guardare solo ai numeri ma andare oltre come osservare appunto i quasi incidenti, situazioni che potevano diventare seri infortuni sul lavoro ma per un caso fortuito non lo sono stati. Serve puntare sulla patente a punti per premiare le aziende che investono in sicurezza, usare i fondi disponibili, servono gli ispettori e quindi controlli, e formazione per prevenire. Riteniamo poi molto importante anche coinvolgere le scuole perché inculcare il concetto della centralità della sicurezza nei futuri lavoratori è fondamentale per segnare una svolta e frenare il fenomeno”.

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