Dai casi di ipotermia e dalle scuole e Università al freddo, alla manutenzione che manca a tutti i livelli nelle strutture pubbliche. La Sicilia vive senza dubbio in un frangente di crisi a più livelli. Quale sarà il futuro della nostra Isola? Un intervento nel medio termine è possibile

“Il futuro della Sicilia” il piano in tre E: energia, economia, ecologia”.

Ha le idee chiare Fabrizio Ferrandelli, membro della segretaria nazionale di Azione di Carlo Calenda e consigliere comunale a Palermo che mette, adesso, a disposizione dell’amministrazione comunale un piano di intervento con soldi disponibili fra PNRR e fondi comunitari. Ed a BlogSicilia Ferrandelli anticipa questo piano condividendo con noi una riflessione relativa a diverse criticità. Considerazioni che strizzano l’occhio al tema dell’ambiente.

Lo schema

“Energia, economia ed ecologia!  Sono le tre E. Ho voluto esemplificare così, per lasciare uno slogan facile da ricordare a chi ci segue. Voglio utilizzare un fatto di cronaca per richiamare l’attenzione su quel che sin può e si deve fare – dice Ferrandelli -. Si tratta di un tema che riguarda la vita di ognuno di noi, di chi ha figli, di chi ha parenti che vive un pezzo della propria vita nella scuola o nelle strutture pubbliche, E nessuno è esente. Anche io mando le mie figlie in scuole non adeguatamente mantenute e non adeguatamente riscaldate. Pensare che, ad esempio l’istituto comprensivo che frequenta mio figlio è uno di quegli istituti comprensivi che ancora oggi, come facevo io, 30 anni e passa, è costretto a mettere in atto i doppi turni perché ci sono dei lavori di manutenzione da dover fare. Allora voglio portare il dato di cronaca, ma non per fare la polemica e per fare sempre lamentela, piuttosto per provare a dire alle amministrazioni comunali e agli enti regionali che cosa si può fare per uscire da questo stato di cose”

Le scuole siciliane al freddo e il modello della Danimarca

“Mentre nelle scuole siciliane si va in ipotermia, – dice Ferrandelli – le risorse per energia pulita ed a basso costo restano inutilizzate!
Mentre la Sicilia è al freddo per la carenza e il costo dell’energia, in Danimarca ci si scalda grazie al fotovoltaico, con un numero di giorni di sole l’anno che non è nemmeno un decimo rispetto a quello dell’isola!
Le risorse per gli impianti fotovoltaici in Sicilia in questo momento, in questo periodo storico, sono enormi e disponibili in molte forme diverse, dai contributi parziali a quelli totali, dai prestiti al fondo perduto, dalle sovvenzioni ai crediti di imposta, dai bonus ai superbonus”.

Dove sono le risorse

 

Fabrizio Ferrandelli spiega anche di quali risorse si tratta: “Ci sono risorse economiche dedicate e pronte per essere spese in un’ampia serie di fonti di finanziamento”. Si parte del Pnrr. “Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, 15 miliardi per l’efficienza energetica degli edifici e circa 24 miliardi per la transizione energetica; risorse dedicate ai piccoli Comuni per la nascita di green communities e comunità energetiche rinnovabili; risorse a fondo perduto per la realizzazione degli interventi sulle energie rinnovabili fino al 2026, “Parco Agrisolare” e bonus sui pannelli solari”. Seguono poi i fondi europei del Programma Regionale Fesr Sicilia 2021-2027; i fondi europei dei Programmi Nazionali per l’energia, la transizione energetica e la Scuola 2021-2027; l’iniziativa REPowerEu e il suo ObiettivoZero, “che sostiene e sosterrà sempre più negli anni a venire con un fondo dedicato proprio le energie rinnovabili e la transizione energetica, che nelle nostre idee per la Sicilia è anche economica ed ecologica”. Infine il Piano nazionale energetico (Pniec) che prevede per l’Italia al 2030 114 gigawatt di capacità produttiva da fonti rinnovabili (contro i 56 GW al 2020) e un taglio delle emissioni di gas serra del 51% rispetto al 1990, con risorse economiche dedicate.

Il Piano energetico ambientale della Regione siciliana “lettera morta”

L’esponente della segreteria di Azione constata come “resta ancora lettera morta il Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030 “Verso l’autonomia energetica della Sicilia”, che individua le linee di azione per un cambio di passo, per una versa transizione energetica, economica ed ecologica”.
Il piano prevede “lo sviluppo del fotovoltaico al 2030, per il settore fotovoltaico si ipotizza di raggiungere un valore di produzione pari a 5,95 TWh a partire dal dato di produzione dell’ultimo biennio (2016 – 2017) pari a circa 1,85 TWh”.

Le linee di azione

Prosegue Ferrandelli: “A tale scopo, devono essere implementate le seguenti linee d’azione: Revamping e Repowering. Per poter conseguire il suddetto obiettivo di produzione sarà prioritaria l’implementazione di processi di revamping e repowering degli impianti esistenti (fotovoltaici ed eolici), mentre nella fase successiva si dovrà ricorrere sia alle installazioni di grandi impianti a terra sia ad impianti installati su edifici e manufatti industriali. Nello specifico, si stima che circa il 13% della nuova produzione al 2030, pari a 0,55 GWh, sarà ottenuta dal repowering (300 MW) e dal revamping degli impianti esistenti, attraverso il ricorso a nuove tecnologie (moduli bifacciali) e moduli con rendimenti di conversione più efficienti”.

Centri unici di competenza e committenza

Per l’esponente di Azione in linea con il Pears 2030 è necessario agire in tre direzioni.
Innanzitutto costruire centri di competenza e committenza unici, ovvero “gruppi/task force dedicate, ad elevata competenza professionale e con la partecipazione della Regione, dei Comuni metropolitani e capoluoghi, dei Comuni e delle loro forme associative, dell’Ufficio scolastico regionale”.
Tutto ciò equivarrebbe a “sollevare i singoli enti locali e i singoli istituti scolastici dagli oneri amministrativi e gestionali delle procedure di finanziamento e di spesa”.

Semplificare le procedure

In secondo luogo occorre semplificare le procedure autorizzative “al fine di identificare un set di interventi per cui sarà necessario effettuare solo una comunicazione, cartacea e/o elettronica. La validità di tale procedura sarà vincolata al mantenimento di un livello minimo di performance dell’impianto valutato dal GSE e monitorato anche nel medio e lungo periodo; sviluppare una procedura semplificata per gli impianti che, a seguito di un intervento di repowering, superano la soglia di potenza per cui non è più sufficiente la Procedura Abilitativa Semplificata – PAS, precedentemente effettuata, e necessitano di un procedimento di Autorizzazione Unica. La validità di tale procedura sarà vincolata ad un livello minimo di performance post-intervento valutato dal GSE e monitorato anche nelle fasi successive; semplificare, attraverso la revisione della documentazione di riferimento, la procedura inerente alla comunicazione dei potenziamenti”.

Fotovoltaico in tutti gli edifici pubblici

Infine, per Ferrandelli, bisogna guardare al fotovoltaico sviluppando “un piano programmatico relativo all’installazione di impianti fotovoltaici in tutti gli edifici pubblici regionali, a partire da quelli scolastici”.
Secondo Ferrandelli le attuali criticità ci fanno comprendere che “il tempo è scaduto. Una Sicilia ‘green’ è possibile e bisogna intervenire adesso”.

 

La versione podcast della puntata di Talk Sicilia

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