“In politica, specie per chi chiede di rappresentare gli elettori, i diritti arretrano rispetto ai doveri. E’ un problema di riferimenti per un popolo che ha bisogno di tornare a specchiarsi nella sua classe dirigente, senza ombre che ingenerino timori di strane contiguità”.
Lo scrive Nello Musumeci, candidato alla presidenza della Regione Siciliana, in una lettera inviata a tutti i segretari regionali delle forze politiche della coalizione. “Le regole di incandidabilità stabilite dalla legge Severino e dal Codice Antimafia – prosegue Nello Musumeci – costituiscono un modello di riferimento imprescindibile, ma non sufficiente sul piano etico. Non potendosi stabilire oggettivi criteri di sbarramento, e non avendo io titolo sanzionatorio per interferire con le scelte dei partiti che compongono la coalizione, mi richiamo al loro senso di responsabilità affinché, nella formazione delle liste, si tenga conto anche dei profili morali e di opportunità”.
“Musumeci è il Ponzio Pilato della politica siciliana – gli risponde su facebnook Cancelleri -. Il suo appello di oggi, rivolto ai suoi stessi compagni di coalizione, per le liste pulite è ridicolo. Ha detto ‘non avendo io titolo sanzionatorio per interferire con le scelte dei partiti che compongono la coalizione, mi richiamo al loro senso di responsabilità affinché, nella formazione delle liste, si tenga conto anche dei profili morali e di opportunità’. Ma come non ha titolo? Ma se non ha titolo neppure per dire chi farà eleggere come farà ad avere titolo per nominare gli assessori e fargli approvare il bilancio. Ci prende in giro. Tutta la sua campagna elettorale è una farsa. Ha una responsabilità enorme nei confronti dei cittadini siciliani. Vuole lavarsi le mani sulla sozzura degli impresentabili che si candideranno nascosti dietro la sua faccia, ma è un altro atto di disonestà intellettuale nei confronti dei siciliani”.
“Se Ponzio Pilato Musumeci tenesse alle liste pulite caccerebbe subito tutti gli uomini di Cuffaro, Lombardo, Miccichè e Genovese e si presenterebbe da solo, come facciamo noi. Il MoVimento 5 Stelle – conclude cancelleri -garantisce ai siciliani che le nostre liste sono pulite e i nostri assessori competenti e con le mani libere. Non fidatevi di chi se ne lava le mani, date un’opportunità a chi ha le mani pulite”.
“A proposito di candidati eticamente discutibili, Nello Musumeci si richiama oggi al “senso di responsabilità” dei partiti che lo sostengono. Troppo comodo e troppo poco – dice Claudio Fava – Io mi richiamo al mio senso di responsabilità. E nella mia lista parenti di indagati o imputati per mafia non ce ne saranno. Altrimenti sarei io ad andarmene”.
Mentre Musumeci tira le orecchie ai suoi per fare liste pulite e cancelleri gli risoonde sui social impazza anche la polemica sulla sua assenza al confronto indetto dai medici sulla sanità in Sicilia. Ma si lamenta anche il candidato indipendente Franco Busalacchi che non è stato neanche invitato al confronto mentre Fava precisa che lui c’era. I siciliani liberi ovvero gli indipendentisti, invece, volano a Barcellona per sostenere la battaglia indipendentista catalana.
La polemica inizia ad animare la campagna elettorale. Micari in giro per la Sicilia prosegue la sua sfida gentile dopo aver lanciato l’idea del Ponte sullo stretto come opera da fare. Cancelleri mangia gamberi e sigla patti con i pescatori di Mazara del Vallo e Fava fa pace con il fratello di Peppino Impastato che lo aveva accusato di usare strumentalmente il nome ‘cento passi’ per la sua lista.
Il prossimo step di questa campagna è quello di giovedì quando bisognerà depositare le liste dei candidati. Dopo sarà sprint finale, 28 giorni di campagna elettorale prima del silenzio e questi saranno giorni senza sondaggi pubblici la cui pubblicazione verrà interdetta per non influenzare il voto.
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