La beffa del Patto per il Sud. Ufficialmente sono a disposizione delle Regioni, delle aree metropolitane e dei soggetti che hanno firmato i Patti con il governo ma di fatto le risorse resteranno nel bilancio dello stato, faranno montante di spesa e potranno essere, all’esigenza, riprogrammate, ridestinate e non soltanto se i destinatari non le spendono,. Potrà accadere anche se lo stato avrà bisogno di ripianare perdite o dare risposte alle richieste dell’Europa.

E’ la beffa del patto e delle risorse previste nel Masterplan per il Sud, un accordo soltanto sulla carta, con soldi fittizi e comunque sotto il controllo dello Stato centrale.

“Altro che Patto, qui ci troviamo di fronte al Pacco per il Sud – commentano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle che da tempo denunciano lo “scippo che questo Governo nazionale ha perpetrato ai danni della Sicilia, sotto la compiacenza assoluta del governatore Crocetta che in questi anni ha persino rinunciato a miliardi di contenziosi con lo Stato. I soldi vanno allo Stato e ai siciliani non restano che annunci”.

Il capogruppo dei Cinquestelle all’Ars Matteo Mangiacavallo e il deputato Francesco Cappello spiegano: “secondo la favoletta che ci hanno raccontato Renzi e Crocetta, tra sorrisi, strette di mano e location da favola, il Patto destina 2.3 miliardi di euro alla Sicilia per opere varie. Ma ciò che non dicono è che non solo si tratta di soldi già nostri, ma sono pure spaventosamente decurtati”. “E come se non bastasse, – conclude il capogruppo M5S Mangiacavallo – queste risorse “hanno cassa nel bilancio statale” e, come accaduto altre volte, rischiano di rimanere lì, senza escludere la drammatica possibilità che vengano ridestinati per altri progetti (la notizia è apparsa qualche settimana fa su Il Sole 24 Ore). Insomma un copione già letto che ci ricorda quando Renzi venne in Sicilia, pochi mesi fa, per inaugurare un’autostrada già esistente”.

Infine, sulla beffa del patto, interviene la deputata Claudia La Rocca, componente della commissione Bilancio: “Per diversi mesi abbiamo reclamato chiarezza sui criteri utilizzati per la scelta dei progetti per il Patto per il Sud, richiedendo diverse audizioni in commissione Bilancio e le risposte che ci sono state fornite sono state sempre parziali. Abbiamo richiesto soprattutto l’effettivo coinvolgimento dei Comuni, ma anche in questo caso l’assessore Croce non ci ha mai fornito la circolare che lui stesso sostiene di aver mandato agli Enti Locali. Il Patto per il Sud, in tutta la sua incertezza economica, continua ad odorare di mossa elettorale, proprio come avvenuto durante le amministrative, in cui alcuni deputati sbandieravano finanziamenti di progetti, quando gli elenchi ancora non esistevano”. “Ancora adesso, – conclude – come diversi mesi fa, sorgono stranezze, come la presenza all’interno dell’elenco ufficiale del progetto di itinerari multidisciplianari del museo Guttuso di Bagheria, progetto che è già stato finanziato ed è in via di ultimazione con il PoFesr 2007/2013, per il quale chiederemo chiarimenti attraverso apposita nota e atto parlamentare. La Sicilia ha un estremo bisogno di opere, nonché di concretezza, ma fino a qui l’impressione è che si continui ad illudere i siciliani”.