In Sicilia la burocrazia è tra le cause dirette della difficoltà a crescere e sugli imprenditori del Sud grava negativamente per il 48% in più rispetto alle aree del Nord.

Nella fase di rilancio un nodo da affrontare è, di certo, il rapporto tra imprese, amministrazione e cittadini rendendo efficaci gli strumenti normativi previsti, superando la cultura del sospetto e bloccando la “burocrazia difensiva”.

Di questo il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria in Sicilia, Gero La Rocca, discuterà domani, alle 10, con il vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, e l’assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica Bernardette Grasso, entrambi firmatari della legge sulla semplificazione amministrativa, in occasione del talk “Fase 3. Facciamo il punto. Mettiamo un punto”.

Sarà possibile seguire l’incontro in diretta sulla pagina Facebook dei Giovani imprenditori siciliani al seguente link https://www.facebook.com/giovaniconfindustriasicilia.

Sicindustria Giovani è da tempo attiva in prima linea a sostegno dei giovani che intendono proprio fare imprenditoria in Sicilia.
Lo scorso dicembre, l’associazione, ha lanciato l’allarme in merito alla “fuga dei cervelli” dall’Isola, i dati sono assai preoccupanti.

Soltanto nel 2018 la Sicilia ha perso, secondo l’Istat, 5.608 laureati di 25 anni. Una ‘devastazione di capitale umano’ come è stata definita nel Documento di economia e finanza regionale che deve assolutamente essere bloccata.

“Dire stop alla fuga dei cervelli – aveva commentato nell’occasione Gero La Rocca – è un imperativo che ci riguarda tutti. È per questo che abbiamo deciso di chiamare a raccolta associazioni, sindacati, gruppi studenteschi e politici: dal Movimento delle valigie a quello di Si resti arrinesci; dai giovani dell’Ance e di Confagricoltura a quelli dei principali partiti. E ancora, vertici sindacali, università, rappresentanti istituzionali. Tutti insieme con un obiettivo: creare un documento unico che raccolga idee, proposte e visioni di tutte le anime che rappresentano i giovani dell’Isola, da consegnare ai governi regionale, nazionale e alle istituzioni europee. Un modo per scuotere ancora una volta, e ancora più forte, la classe dirigente e ripetere che dobbiamo invertire la rotta. Di certo non vogliamo essere ricordati come la generazione che avrebbe potuto fare qualcosa e che non l’ha fatto”.

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