Arriva una forte bacchettata da parte della Corte dei Conti (Sezione di controllo per la Regione Siciliana) nei confronti del comune di Monreale, con possibili ripercussioni economiche per gli amministratori della precedente legislatura.
Al centro della pesante nota, inviata in questi giorni al consiglio comunale, al Sindaco e all’organo di revisione del comune di Monreale, le carenze riscontrate sul sistema dei controlli interni dell’ente ai fini del rispetto delle regole contabili e dell’equilibrio di bilancio.
Gli anni ai quali si riferiscono i magistrati contabili sono il 2016 e 2017.
Nella lunga relazione, al comune di Monreale viene contestata essenzialmente una serie di inosservanze rispetto a quanto disposto dalla normativa in vigore.
Per l’esercizio 2017, è stato rilevato come il controllo della regolarità amministrativa e contabile dell’ente non sia stato attuato in maniera continuativa e costante, in modo da evitare possibili contenziosi che possono determinare passività per l’ente.
Numero di report inferiore a quelli previsti, criticità nell’organizzazione o nell’attuazione dei controlli, presenza di irregolarità non sanate. A fronte del campionamento di 127 atti, nessuna delle 47 irregolarità rilevate è stata sanata.
Per il comune di Monreale, il 17 giugno l’assessore al bilancio Giuseppe La Fiora e il segretario generale Domenica Ficano avevano presentato una memoria difensiva, riconducendo la presenza di alcune criticità al tardivo insediamento del segretario generale (era il 2017) che aveva dovuto anche assumere la direzione del servizio finanziario, occupandosi del visto contabile. Il segretario avrebbe invitato gli uffici competenti ad effettuare rettifiche dei provvedimenti assunti.
Sul controllo di gestione per l’esercizio 2016, la Corte dei Conti ha rilevato anche l’adozione di un numero di report inferiore a quanto previsto nel regolamento dell’ente. Ed ancora la mancata adozione di un sistema di contabilità economica che consenta la misurazione dei costi e dei ricavi, necessaria per valutare l’efficienza dell’azione amministrativa, ed anche la mancata adozione del piano dei conti integrato che rilevi le entrate e le spese sia in termini di contabilità finanziaria che economico patrimoniali. Anche per il 2017, in tema di controllo di gestione, sono state sollevate una serie di criticità.
L’amministrazione anche questa volta ha addotto delle giustificazioni, legate all’adozione, nel 2013, della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, e ai lunghi tempi di approvazione dei documenti finanziari da parte del consiglio comunale. Il bilancio di previsione per il 2016 è stato approvato nel novembre 2016 dal consiglio comunale, mentre il piano degli obiettivi è stato approvato con delibera di giunta a dicembre 2016. Tempi che avrebbero comportato un solo report sul controllo di gestione. Secondo il comune, il raggiungimento degli obiettivi sarebbe però soddisfacente, essendo stati connessi alla realizzazione del piano di riequilibrio pluriennale. Sarebbe anche migliorata l’efficienza dei servizi e rafforzato il controllo sull’efficacia della gestione con riferimento alla riduzione dei tempi e alla trasparenza dei procedimenti nel settore urbanistico. Inoltre, la gestione dell’ente sarebbe nettamente migliorata, testimonianza ne è l’estinzione di una notevole quantità di debiti, l’aumento della percentuale di riscossione delle entrate, la messa a reddito del patrimonio, la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori.
La Corte dei Conti ha anche osservato che la tardiva individuazione degli obiettivi e l’assenza di contabilità analitica alterano il reale funzionamento del controllo di gestione.
Inoltre, anche sul piano della controllo strategico, sia per il 2016 che per il 2017, i magistrati contabili hanno rilevato una serie di criticità che non avrebbero permesso il pieno raggiungimento degli obiettivi, raggiunti nei due anni, rispettivamente, al 70% e al 72%.
Altre criticità sono state rilevate relativamente al controllo sugli equilibri finanziari, al controllo sugli organismi partecipati, al controllo di qualità dei servizi.
In conclusione, per i magistrati contabili, le carenze riscontrate definirebbero un quadro di ridotta adeguatezza, per gli anni 2016 e 2017, del sistema dei controlli rispetto alle finalità e alle potenzialità correttive dello stesso, che deve infatti, fungere da supporto sia dei processi decisionali programmatici sia delle scelte gestionali ed organizzative.
Come previsto dal TUEL, per gli amministratori ritenuti responsabili è prevista la condanna ad una sanzione pecuniaria che va da un minimo di cinque fino ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda dovuta al momento in cui è stata commessa la violazione.
Commenta con Facebook