La giunta regionale ha approvato la delibera che dà il via libera al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023-2025. Il Documento vede la luce in un contesto economico controverso ma che può essere definito l’Anno dell’Insularità in cui l’intenso lavoro volto al riconoscimento delle specificità socio-economiche proprie delle Isole, vede il culmine a livello nazionale ed europeo.
Verso il raggiungimento del principale obiettivo
Crescita, ma anche preoccupazione per inflazione e segnali di recessione per la crisi energetica. Centrato l’obiettivo dell’insularità. Riforme strutturali in materia finanziaria, riqualificazione e razionalizzazione della spesa regionale,
investimenti in infrastrutture e transizione digitale. “L’ormai imminente approvazione della riforma dell’articolo 119 della Costituzione- dice l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – l’approvazione della Risoluzione sulle condizioni delle Isole da parte del Parlamento europeo, le iniziative del Comitato europeo delle Regioni, il riconoscimento degli svantaggi dell’insularità, dei suoi costi e delle misure di compensazione da parte del legislatore statale, la previsione di specifiche misure di riequilibrio negli atti di programmazione europea e nazionale consentono, di ritenere prossimo al conseguimento uno dei nostri principali obiettivi“.
Anni difficili tra pandemia e crisi economica
Il documento, secondo Armano, rappresenta l’occasione per fare il punto sui cinque esercizi finanziari che hanno visto all’opera il Governo Musumeci, “Sono stati anni difficili, – ricorda l’Assessore – attraversati dalle diverse ondate di pandemia da Covid, da crisi economiche e adesso dal pesante incremento dei tassi e dell’inflazione, a cavallo tra due programmazioni europee e nazionali, con molteplici cambiamenti sul piano politico nazionale che hanno reso più complessa la pur riattivata interlocuzione istituzionale. Ciò nonostante, il nostro Governo ha messo in campo ogni risorsa per far fronte alle turbolenze, erogando oltre un miliardo € di sostegni per famiglie e imprese, per chi è più in difficoltà, conducendo un lavoro volto da un lato al miglioramento dei conti regionali e dall’altro assicurando risorse agli investimenti e allo sviluppo”.
Lo scenario economico
Il valore del PIL programmatico della Sicilia per il 2022 è previsto in crescita del 3,8%, dopo il + 5,7 % del 2021, con un incremento che si dovrebbe attestare al 3,9% nel 2023, registrando così un aumento superiore a quello nazionale che, nel DEF statale, raggiunge il + 3,1%% nel 2022 e il + 2,4% nel 2023. In termini di scenario va sottolineato che la crescita delineata dal documento non solo consente, già dal prossimo anno, di andare ben oltre il recupero di quanto perduto nel 2020 (- 8,4%), ma soprattutto di raggiungere i 100 miliardi di euro di PIL, soglia mai conseguita dall’economia regionale.
Governo regionale pronto a nuovi aiuti contro la crisi
Inflazione, crisi energetica e conflitto Russo-Ucraino impattano sulla situzione economica dell’isola. “Sul fronte dei prezzi – sottolinea Armao – il dato confortante è che l’ampiezza dei settori che vedono ancora un’inflazione marcata sta restringendosi. Rimane il nodo intricato dell’energia il cui innalzamento dei costi strangola bilanci di famiglie e imprese. Il Governo Musumeci, per sostenere l’economia regionale durante le ondate della pandemia e le fasi immediatamente successive ha erogato ristori per oltre quasi 1,2 miliardi ed è pronto a nuovi interventi per contrastare la nuova crisi”
Il ritrovato equilibrio nei rapporti con lo Stato
Armao ricorda anche i tre accordi di finanza pubblica che sono stati conclusi, a partire dal 2018, e che hanno mutato il quadro delle relazioni finanziarie tra Stato e Regione che “hanno determinato, la drastica riduzione del concorso alla finanza pubblica (da oltre 1,3 miliardi € nel 2017 a 700 milioni, al netto del contributo sull’insularità, nel 2022), il riconoscimento dell’autonomia finanziaria e della condizione d’insularità della Regione, con l’avvio dei trasferimenti destinati alla compensazione dei costi dell’insularità e all’integrazione delle risorse per i liberi consorzi e le città, metropolitane”.
La fiscalità di sviluppo
L’assessore evidenzia anche il provvedimento sulla fiscalità di sviluppo, per la quale è stata già determinata dalla Commissione paritetica Stato-Regione la stesura che ha ottenuto tutti gli assensi ministeriali e attende soltanto l’approvazione da parte del CdM e la cui entrata in vigore nei prossimi mesi consentirà manovre fiscali più consistenti per attrarre investimenti. “L’applicazione di tale peculiare forma di autonomia finanziaria rafforza il regime di agevolazione fiscale delle Zone economiche speciali (ZES) siciliane, rendendole le più vantaggiose nel Paese, e le specifiche misure di vantaggio per l’iniziativa resto al Sud (in Sicilia)”
Le risorse del Pnrr
La Regione Siciliana nel monitoraggio del PNRR ha inoltre offerto un costante supporto alle Regioni italiane, anche grazie al suo ruolo di coordinamento della Commissione affari europei ed internazionali della Conferenza delle Regioni e PP.AA. Sul fronte del PNRR, la Sicilia risulta la prima tra le Regioni per l’allocazione di risorse, sottoposte ad attento monitoraggio.
Le riforme strutturali in materia finanziaria
“La situazione di cassa può ritenersi più che solida – dice Armao – e, conseguentemente, definiti i riaccertamenti conseguenti all’approvazione del Bilancio 2022-24, ormai imminenti, si passa alla liquidazione di tutti i pagamenti senza alcuna preoccupazione finanziaria. Va poi ricordato che sul piano dei tempi medi di pagamento la Regione è passata dai gravi ritardi della metà del decennio scorso a tempi in linea con la media delle regioni italiane. Infine, con l’ultimo d.d.l. approvato dal Governo regionale che completa la manovra di bilancio 2022-24, vengono ripristinati tutti gli stanziamenti previsti nel documento finanziario per oltre 800 milioni €, superando così il parziale blocco della spesa. Anche per questo quinto anno della legislatura saranno quindi rispettati tutti gli impegni assunti con legge di bilancio”.
La riqualificazione e razionalizzazione della spesa regionale
All’insediamento, il governo regionale ha rinvenuto un indebitamento di poco meno di 8 miliardi (€ 7.902.383.242,00), frutto della sommatoria tra il debito in senso stretto e le anticipazioni di liquidità. La scelta di non attivare nuovo indebitamento, pur di fronte all’esigenza di alimentare in termini finanziari gli investimenti ha fatto sì che al termine dell’anno 2022, effettuato un drastico contenimento, tale indebitamento ammonterà a 6.603.311.372 €, con una riduzione di oltre il 16,4% (-1.3 miliardi) a carico della Regione e dei siciliani e contenimento di oneri sul bilancio.
La rinegoziazione del debito sanitario,
È stata portata a termine anche la rinegoziazione del debito sanitario, la quota preminente del debito regionale. “È stata perfezionata – continua l’assessore – la complessa rinegoziazione dei mutui sanitari, accesi nei primi anni ‘2000, con Cassa Depositi e Prestiti, con un risparmio complessivo di ben 633 milioni d’interessi sino al 2044, mentre, già per il 2022, la riduzione degli oneri finanziari si attesta a 43 milioni. Nel medesimo solco si è quindi posta la scelta del Governo regionale di rinegoziare i contratti derivati, adottata sin dall’insediamento. Tale scelta ha visto un valore in termini di risparmio effettivo per la Regione di circa l’80% della debenza totale e, considerati ulteriori benefici finanziari, porta un risparmio netto di circa 50 milioni e somme liberate per oltre 200 milioni € con un consistente risparmio, unico tra gli enti regionali che hanno definito analoghe transazioni”.
Investimenti nella Transizione Digitale
Armao ricorda anche gli investimenti per transizione digitale realizzati dall’Agenda digitale, con oltre 300 milioni € impegnati, la rete dei backbones landing points effetto d’investimenti internazionali e centralità geografica “fanno della Sicilia la regione più infrastrutturata sul piano digitale nel Mediterraneo. Il nuovo Piano Triennale della Transizione Digitale dell”Amministrazione Regionale prevede un impegno finanziario complessivo di oltre 219 milioni”.
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