“Affrontare il tumore al seno a viso aperto, trovando nello sport nuova vitalità ed opportunità di coraggio” è il filo conduttore del convegno “Insieme si può- dalla malattia alla rinascita” che si terrà mercoledì 26 aprile alle 17 nella sala “Alberione” della Libreria Paoline di Palermo (Corso Vittorio Emanuele, 456-di fronte la Cattedrale).

Organizzato dall’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline ONLUS, in collaborazione con La Lega Italiana per la lotta contro i tumori, sezione di Palermo, il Circolo Nautico di Palermo, l’ Associazione Italiana Fisioterapisti ed il Comune di Palermo, il convegno è coordinato dalla giornalista Fernanda Di Monte.

Intervengono: Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Agnese Ciulla, Assessore alle Politiche Sociali, Giusi Scafidi, Presidente IV Commissione Consiliare Politiche Sociali e Salute del Comune di Palermo, Giuseppe Palazzotto, Presidente della LILT di Palermo, Ottavio Gueli, Presidente Circolo Nautico di Palermo, Giovanna Analdi, Dirigente “Donne in rosa”, Francesca Glorioso, Direttore LILT di Palermo, Filippa Piazzese, Fisioterapista della’AIFI, Fedele Termini, Psicologo dell’Istituto Euro Mediterraneo di Scienza e Tecnologia di Palermo.

Letture di Angela Balistreri.

Ampio spazio alle testimonianze di alcune donne che, grazie alla pratica sportiva di squadra, stanno trovando la forza di rimettersi in gioco e di vincere l’isolamento.

Il convegno è il secondo step di un percorso sinergico iniziato a Palermo tra istituzioni e associazioni no profit che focalizza il contributo dato dalla pratica del dragon boat (una canoa di 20 posti sulla quale si pagaia seduti su assi di legno) alla riabilitazione psico-fisica delle donne operate di tumore al seno. La pratica del dragon boat nasce nel 1996 dalla volontà di un medico statunitense, il dottor Mcr Mckenzie, che ha sperimentato con un gruppo di donne pioniere come, in contrasto con le teorie del periodo, il movimento ritmico e ciclico della pagaiata costituisse una sorta di linfodrenaggio naturale favorendo la prevenzione del linfedema.

Il primo appuntamento, il 14 marzo quando undici donne, insieme alla squadra sportiva di dragon boat “Donne in rosa” del Circolo Nautico di Palermo, sono scese in acqua ed hanno aderito ad una iniziativa che, in altre città italiane, è una realtà consolidata da decenni.

“La nostra idea di abbinare la pratica sportiva al recupero psico-fisico delle donne reduci da interventi di tumore al seno- dice Ottavio Gueli, presidente del Circolo Nautico di Palermo-o è stata recepita con entusiasmo dalla A.I.FI. e dalla LILT, è un orgoglio per noi essere promotori di questo progetto nel capoluogo siciliano”.

“Sinergia”, la parola chiave del progetto palermitano. Il dragon boat è stato infatti acquistato grazie alla raccolta fondi di uno spettacolo di beneficenza che ha visto la mobilitazione di artisti, cittadini, associazioni ed istituzioni tra cui anche il Comune di Palermo.

“Continua il percorso di recupero socio-sanitario-dice Giusi Scafidi, presidente della Quarta Commissione Consiliare alla Sanità ed alle Politiche Sociali- è anche un’opportunità di socializzazione per le tante donne che spesso sono lasciate da sole a convivere con una malattia che le devasta sul piano fisico ma soprattutto psicologico”.