Dalle nomine di sottogoverno alla scelta di un assessore leghista per i Beni Culturali. Sono giorni di polemiche indirizzate al governo della Regione e in particolare al governatore Nello Musumeci.

Il percorso politico, rimasto fermo a lungo e da ultimo a causa della emergenza covid19, è ripartito con le nomine in Consorzi Universitari, Iacp ed Enti Parco tacciate di ‘schiaffo’ al parlamento visto che  alcune erano già stato bocciate una volta dalla Commissione Affari Istituzionali dell’Ars

“Non c’è stato nessun aggiramento da parte del Presidente Musumeci in merito alla nomina dei presidenti di Enti regionali. Sono assolutamente chiari la norma ed il parere dell’ufficio legislativo della Regione laddove si prevede che sia sottratto al parere della Commissione Affari Istituzionali la nomina di tali soggetti già operanti all’interno degli uffici di Gabinetto, e per questo equiparati ai dirigenti regionali” dice adesso il deputato di Forza Italia Stefano Pellegrino, che presiede proprio la Commissione Affari Istituzionali.

“La questione del resto – conclude il Parlamentare – era stata già posta dal M5S nel corso della precedente seduta della I Commissione ed era stato convenuto e concordato che, se per i deputati pentastellati la norma andava cambiata, gli stessi avrebbero potuto presentare un disegno di legge abrogativo o modificativo della norma contestata, peraltro, ereditata dai precedenti governi. Almeno, questo impone la democrazia. È legittimo criticare una norma, ma irragionevole, illogico e pretestuoso criticare anche chi, come il Presidente Musumeci, la rispetta e la osserva”.

Ma il fronte di scontro più duro è quello sulla scelta di un leghista per i Beni Culturali. Non c’è ancora il nome ma ci sono manifesti abusivi contro Musumeci, polemiche e attacchi sui social e una valanga di critiche politiche.

A rispondere è il neo leghista Nino Minardo “A leggere le polemiche ‘preventive’, dopo la scelta del Governatore di Sicilia, Nello Musumeci, di affidare al nostro partito la delega ai Beni culturali ed all’Identità siciliana, viene da sorridere. E’ stata la stura ai leoni da tastiera -depositari di ogni verità, castronerie di nomi urlati comprese- per scatenare ogni tipo di arringa pur di riconoscere solo ad una parte la ‘patente culturale’ che si arrogano come esclusivo appannaggio. La verità, è che c’è un solo partito in questo Paese che fa dell’identità dei territori, dell’autonomia d’azione e di pensiero, dell’esaltazione dell’appartenenza ai propri luoghi, il suo credo. Ed è la Lega! Al Nord come al Sud. Ed è questo il motivo per cui io, TERRONE convinto ed orgoglioso, ho scelto di aderirvi. Perché è lo spirito leghista che dice come lavorare per la propria Terra e la propria Gente”.

“Una messe di consensi raccolti alle scorse Europee anche nella nostra Sicilia. Non è un caso ma la dimostrazione che i Siciliani non perdono tempo a dar conto ai filosofi e ai tuttologi del nulla ma credono e scelgono la concretezza della nostra azione e ce ne riconoscono i meriti nelle urne. Da chi ha innescato e continua ad armeggiare la canea contro la Lega e la scelta di Musumeci, mi sarebbe piaciuto sentire una pari acrimonia contro il governo Pd-5stelle che scioglie le briglie della burocrazia facendo ricostruire giustamente il ponte Morandi a Genova in un anno ed invece continua a trattenerle per la costruzione dei 300 metri del viadotto Hymera sulla Palermo-Catania, interrotto da 5 anni, o a parlare ancora di superstrada Ragusa Catania senza alcun atto concreto, nel silenzio dei rappresentanti siciliani dei partiti che governano l’Italia. Sta lì la solo sbandierata Identità siciliana, nell’alzare la voce contro queste ingiustizie, invece di andare alla disperata caccia della medaglia della cultura unilaterale e in esclusiva. Polemiche speciose e inutili, corroborate con nomi a casaccio per l’indicazione del neo delegato alla cultura siciliana, destituite di concretezza ed animate solo dalla prevenzione e dall’abitudine di andare ‘contro’. Non è mia abitudine agire offendendo l’avversario è non mi piace vivere di paragoni; ci interessa solo il giudizio dei siciliani per quello che saprà fare la Lega, non prima e, soprattutto, non in modo prevenuto. Meglio di chiunque, la Lega sa cosa fare per difendere e far crescere un territorio. E lo dimostreremo anche stavolta, senza urlare ma lavorando con la gente giusta al posto giusto…”