Una vittoria politica per tutti. Per la Lega che ottiene assessorato e un bel comunicato che parla di programmi di governo. Per i centristi che mantengono tutte le loro posizioni in giunta, che non sono poche, e ottengono il rinvio a dopo l’emergenza del rimpasto come chiedeva oggi Saverio Romano ma anche una strada gradita a Forza Italia che deve rinunciare a qualcosa ma l fa per mantenere la propria pace interna. Alla fine il vertice di maggioranza si chiude con il minimo sforzo possibile.
La sburocratizzazione come presupposto essenziale per rendere la macchina amministrativa regionale efficiente e veloce è il primo obiettivo sul quale punta la coalizione del governo Musumeci alla fine dell’incontro a Palermo dei segretari regionali del centrodestra. Cinque ore di impegnativo confronto per un consuntivo, a metà legislatura, delle cose fatte e di quelle da fare. Tanti i temi trattati, dalla riprogrammazione dei Fondi comunitari per dare sostegno alle imprese alla lotta contro il dissesto idrogeologico, alla disastrosa viabilità provinciale sulla quale da Roma si attende ancora da venti mesi la nomina di un commissario straordinario per sistemare le strade.
La stagione riformatrice, avviata con le leggi sul diritto allo studio, sulla pesca e sui procedimenti amministrativi, sarà completata con la riforma dei Consorzi di bonifica, con la legge urbanistica, dei rifiuti e delle ex Province, che vanno rilanciate con competenze specifiche e trasferimenti adeguati da parte dello Stato. Secondo i vertici del centrodestra la coalizione di governo ha restituito dignità istituzionale ad un ente mortificato e devastato da anni di immobilismo e di veti incrociati.
“È stata – ha dichiarato alla fine il presidente Musumeci – un’intensa giornata di lavoro, conclusasi con la disponibilità della Lega, a entrare in Giunta, su mia richiesta: ne sono felice perché mi é stata vicina fin dalla mia candidatura. Sono certo che, adesso, il centrodestra al completo saprà dare ulteriore impulso alle grandi riforme, in un rapporto sempre più sinergico tra governo e Assemblea regionale, comprese le forze dell’opposizione che vorranno essere propositive. I siciliani hanno voglia di ricominciare e noi dobbiamo sapere interpretare, sempre meglio, il loro grande desiderio di uscire dall’incubo dell’epidemia e guardare al futuro con rinnovata speranza”.
Ma sul fronte politico sono state prese anche altre decisioni. Tramonta il ritorno di Giuseppe Milazzo in Sicilia come assessore e dunque anche l’approdo a Bruxelles di Saverio Romano. Forza Italia, così come già annunciato dai centristi, decide di non toccare nessuna delle sue pedine anche per evitare dis contentare qualcuno visto che sono almeno due le province che pressano per avere spazio in giunta ma uno solo sarebbe stato il posto.
Per evitare scontri interni, dunque, non si tocca nessuno. e non facendosi il rimpasto nessuno può lamentarsi e tutti possono attendere dia vere posti quando, finalmente, il famoso rimpasto arriverà (se arriverà).
Ma per ottenere lo stop a tutte le rotazioni gli azzurri devono fare un passo indietro sulla richiesta, insistente, di avere la poltrona dei Beni Culturali, vacante da oltre un anno, dalla scomparsa del compianto Sebastiano Tusa e retta ad interim dal Presidente. A sedersi sarà un uomo della Lega perchè bisogna riportare il sereno anche con gli uomini e le donne del Carroccio. Sul chi, adesso, sarà dibattito interno proprio alla Lega con Orazio Ragusa che preme ma con il senatore Candiani che punta su un tecnico anche per evitare, fra l’altro, anche un eventuale rigurgito d’orgoglio proprio di Forza Italia.
E alla fine la Lega ufficializza quella che fino a qualche minuto prima era solo una indiscrezione. “La Lega ha accettato la proposta del presidente della Regione Nello Musumeci di entrare nel Governo regionale con l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana” si legge in una nota.
“Il nostro ingresso – sottolinea il segretario Candiani – ha un forte senso politico, perché intendiamo imprimere una svolta nella direzione della sburocratizzazione della macchina regionale, attraverso l’Assessorato, ma anche in tutte le questioni amministrative che si porranno. Se nella visione di qualcuno, l’ingresso della Lega nell’esecutivo poteva rappresentare il pretesto per scompigliare le carte del governo regionale in un momento così delicato per la Sicilia, la Lega ha chiarito che la priorità è, invece, affrontare le questioni che stanno a cuore ai cittadini, specie in un momento così difficile dovuto agli effetti provocati a tutti i livelli dal covid19. Una priorità che abbiamo posto a tutta la maggioranza, che ha mostrato di condividere con grande senso di responsabilità, apprezzando invece come l’ingresso della Lega rappresenti una spinta per l’attività dell’intera giunta regionale. Esistono urgenze ed emergenze che la Sicilia aspetta e non possiamo permetterci di perdere tempo in giochetti che non appartengono alla nostra cultura politica”.
“Mi preme sottolineare – conclude Candiani – che durante il vertice si è parlato per almeno tre ore di programmi e di questioni amministrative e solamente un’ora delle responsabilità da assumere nella Giunta. Nel momento in cui ci sono questioni che possono creare impasse o altri blocchi, a noi interessa imprimere una spinta alla Regione Siciliana. Questa è la Lega Salvini Premier”.
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