“Ha ragione il sindaco di Bagheria, sono proprio una minchiona. Lo sono stata soprattutto quando ho presentato l’emendamento per l’inasprimento delle sanzioni per gli abusi edilizi. Norma poi approvata dal Parlamento. Mea culpa! Detto questo, però, vorrei informare Patrizio Cinque e tutti i silenti organi dirigenti del Movimento 5 Stelle (quelli che portavano ad esempio il “modello Bagheria”, ovvero l’indulgenza nei confronti degli abusivi e l’assenza di demolizioni) che, durante il mio mandato Parlamentare, tale “becero” comportamento si è manifestato più volte”. Così la deputata Claudia Mannino, autosospesa da M5S perchè coinvolta nell’inchiesta firme false in occasione delle amministrative, a Palermo, del 2012 risponde al sindaco Patrizio Cinque.
“Non è la prima volta che il mio lavoro in Parlamento ‘infastidisce’ qualcuno – continua -. Ricordo ancora molto bene le due telefonate dai toni inquietanti che ho ricevuto il giorno dopo l’approvazione del mio emendamento (del febbraio del 2014) che ha messo fine alla pluriennale gestione commissariale dei rifiuti in Sicilia. Una da parte di due deputati regionali e l’altra da parte del commissario straordinario. Ma non è tutto, minchiona lo sono stata tante altre volte, basta guardare la mia attività parlamentare e gli effetti che ha prodotto. Dalle denunce agli emendamenti approvati, passando per gli atti di sindacato ispettivo e finendo con le istanze alla Commissione europea. Numeri e temi sono a disposizioni di tutti. Conoscere per deliberare, diceva qualcuno decenni fa. Nonostante questo, forse per molti ho solo una gravissima ed imperdonabile colpa – conclude la Mannino -: essere coerente con le idee iniziali del Movimento Cinque Stelle, idee che sembrano essere state abbandonate leggendo le cronache odierne, ma che io continuo a considerare come punti di riferimento”.
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