L’ufficio immigrazione in Sicilia scompare, le sue competenze no. Continua la polemica sollevata sabato dal Movimento 5Stelle e ci pensa un comunicato del presidente della Regione Renato Schifani a cercare di chiarire come stanno le cose. “Si tratta solo di un’organizzazione diversa”, spiega il governatore, ma la bufera politica rischia di rimanere. Lo stop, avvenuta subito e senza aspettare il termine naturale del 31 dicembre 2023, secondo il Pd potrebbe comportare la perdita di finanziamenti, con la Sicilia che rischierebbe di perdere e di dover dunque restituire circa 10 milioni di euro.

Il caso

La decisione risale alla settimana scorsa, subito dopo che l’assessore alla Famiglia Nuccia Albano aveva elogiato l’ufficio, ma in serata la giunta Schifani l’ha cancellato, con una mossa che il governatore collega al risparmio. Subito sono scattate le polemiche, con l’opposizione che aveva accusato la maggioranza di voler compiacere Fratelli d’Italia, che ha sempre avuto un atteggiamento di chiusura sull’immigrazione, con polemiche roventi.

 Le parole di Schifani

Schifani ha cercato di spiegare la decisione cn un comunicato. “Il governo regionale ha abolito, tra gli altri, l’Ufficio speciale per l’immigrazione, ma non la materia da esso trattata. Così come previsto dalla delibera di giunta, le competenze, infatti, passano al dipartimento competente, nel caso specifico a quello della Famiglia e delle politiche sociali”, ha dichiarato il governatore in merito alle polemiche sollevate da alcuni gruppi parlamentari dell’Ars dopo la soppressione di sei Uffici speciali.

“Quindi si tratta solo – prosegue il governatore – di una diversa organizzazione degli uffici che continueranno a interessarsi della stessa materia perché rientra nell’ambito della normale attività istituzionale di competenza del dipartimento di riferimento. È veramente paradossale che si attacchi il governo perché vuole rispettare la legge e i contratti di lavoro, ma anche per avere accolto le osservazioni della Corte dei conti. Gli Uffici speciali sono istituiti con delibera di giunta per far fronte a situazioni temporanee, non prevedibili, eccezionali”.

Le parole della Albano

“Volere continuare a mantenere in vita l’Ufficio speciale per l’immigrazione, che comunque sarebbe scaduto a fine anno – aggiunge l’assessore alla Famiglia Nuccia Albano – avrebbe comportato una spesa più rilevante per il personale e per la sua organizzazione, oltre che maggiori energie. E’ proprio singolare che i partiti di opposizione all’Ars chiedano la violazione della legge che disciplina l’organizzazione degli uffici: un regolamento adottato con il parere del Cga e registrato dalla Corte dei conti che non contempla gli Uffici speciali permanenti, ma che ne afferma l’eccezionalità e la temporalità di essi”.

“L’Ufficio speciale per l’immigrazione – prosegue l’esponente del governo Schifani – ha trovato forza negli incarichi conferiti a tante professionalità esterne e all’assistenza tecnica che gli è stata garantita. Inserire la competenza nel più vasto servizio del dipartimento vuol dire darle continuità strutturale, senza interruzioni. Un’azione ben svolta con interventi mirati nei territori più esposti al fenomeno immigratorio dei lavoratori stagionali. Attività che sarà proseguita in sintonia con gli altri servizi dipartimentali e interdipartimentali. Il governo – conclude – ha avuto assicurazione da parte dei dirigenti generali della Famiglia, della Funzione pubblica e della Ragioneria generale, oggi auditi durante la riunione di giunta, che il passaggio delle competenze al dipartimento avverrà subito e senza alcun intralcio per garantire la continuità delle funzioni, l’attuazione dei progetti in itinere e le relative rendicontazioni”.