La Regione taglia la vigilanza notturna in parchi e musei ed esplode la protesta dei sindacati di categoria che annunciano un’estate piena di disservizi per quanto riguarda il turismo.
La protesta dei custodi
Esplode così la protesta dei circa mille custodi costretti a lavorare di notte con un contingente all’osso e turni di due sole unità. Lo segnalano i sindacati Cobas-Codir, Sadirs e Siad che in una nota al prefetto di Palermo chiedono un incontro urgente per istituire un tavolo di crisi “necessario a risolvere la questione ed evitare un’astensione dal lavoro in piena estate”.
La circolare della discordia
La protesta nasce da una recente circolare che ha di fatto disposto l’impiego nei turni notturni di due sole unità di personale, ritenute già poche dai sindacati e col rischio che, in caso di assenza di un dipendente, il turno notturno sia svolto da una sola persona, costretta a dividersi tra monitor e sorveglianza dell’intero sito. “Questa situazione – scrivono i sindacati – porterà a inevitabili disservizi futuri nella programmazione dei turni di vigilanza dei beni culturali della Regione Siciliana e, conseguentemente, anche nel servizio della fruizione, a causa d’innumerevoli motivi come la carenza di personale preposto, mancato turn-over, mancata stabilizzazione del personale precario, mancato aumento del numero delle ore settimanali del personale part-time”.
Il problema della carenza di personale
La Regione dunque a causa della carenza di personale sta impiegando i custodi in altre mansioni non previste come quelle relative alla fruizione, senza alcuna concertazione sindacale. I lavoratori sono quindi pronti a protestare e ad astenersi dal lavoro “a causa di un carico di lavoro insostenibile sia nelle giornate festive, dove si obbliga il personale a operare in deroga a qualsiasi norma di legge e contrattuale attualmente prevista, sia nel turno notturno, dove inspiegabilmente il dirigente generale ha deciso di abbassare i livelli di vigilanza e di tutela dei siti culturali regionali”. Nonostante più richieste d’incontro, il dirigente generale Franco Fazio non ha ancora convocato alcun tavolo negoziale. Da qui la richiesta alla prefettura di Palermo per evitare ulteriori azioni di protesta.
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