Non approda in aula la riforma elettorale siciliana. Non è andato in porto il tentativo del Presidente della Commissione Affari istituzionali di far calendarizzare subito il ddl approvato ieri dalla Commissione insieme allo stralcio della riforma delle ex province che corregge alcuni passaggi impugnati (ancora una volta) da Roma.

Si tratta della norma contestata che, fra l’altro, cancella il ballottaggio nell’elezione dei sindaci dei comuni siciliani introducendo il turno unico secco per la scelta del primo cittadino. La maggioranza vuole arrivare ad una approvazione di questa riforma elettorale prima della chiusura estiva prevista per mercoledì prossimo 10 agosto ed ha trovato sponda in una parte consistente dell’opposizione ma non in tutta.

La norma votata in Commissione viene tacciata dai grillini come provvedimento anti 5 stelle e per questo gli esponenti pentastellati cercano di evitare una discussione rapida ferragostana e puntano a farla slittare alla sessione autunnale. Nonostante abbia votato si all’abolizione del turno di ballottaggio, però Forza Italia non vuole accelerare i tempi e punta ad una discussione di merito da fare con calma.

Le posizioni sono emerse chiaramente durante gli interventi seguiti alla richiesta del Presidente di commissione Salvatore Cascio. Alla fine il presidente dell’Ars ha messo d’accodo tutti stabilendo che la calendarizzazione non sia immediata e automatica e dunque il disegno di legge non è stato incardinato.

Sui tempi e sul calendario del lavori si pronuncerà domani mattina una nuova conferenza dei capigruppo che deciderà cosa va fatto da qui al 10 agosto e cosa rinviato alla sessione autunnale. in quella sede è prevista battaglia visto che anche l’assessore Baccei, a nome del governo ha chiesto la trattazione di due disegni di legge urgenti che riguardano le variazioni di bilancio per trasferire le risorse ai Liberi Consorzi dei comuni e la norma sulle Partecipate. Almeno la prima delle due leggi dovrebbe andare in discussione in questi giorni.

L’Ars ha poi ripreso la discussione sul testo unico per l’edilizia, non ritirato in aperta polemica l’emendamento Fazio comunque considerato inammissibile, non si parla più di sanatoria ma è stata necessaria la riscrittura di altre parti di norme poco chiare.

Dopo un dibattito durato tutto il pomeriggio pochi istanti prima delle 19,25  l’assemblea, con 60 voti favorevoli e 1 solo astenuto su 61 presenti, ha approvato il testo unico per edilizia che, con i suoi 135 articoli, diventa legge della Regione