“Il mare nostrum che non è più nostro”: questo l’incipit che ha introdotto il dibattito su “Patria Senza Mare“, tomo scritto da Marco Valle e presentato alle 18 durante l’VIII edizione de “La Via dei Librai“, evento letterario in corso di svolgimento fra le strade del Cassaro di Palermo e che prevederà un corollario di eventi fino al 25 aprile. A dialogare con l’autore sul palco dell’isola Consolo, alla Cattedrale, vi erano il contrammiraglio Raffaele Macauda e l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella, presente quest’oggi in versione “editoriale”, visto il suo ruolo nella cura della prefazione del testo. Un libro che, in circa 500 pagine, racconta il rapporto dell’Italia con i suoi mari nel corso dei secoli, rapportandolo ai contesti economici e geopolitici dello Stivale fino ai giorni nostri.

Marco Valle: “Storia d’Italia vista dal mare”

A raccontare le righe del libro è l’autore del libro Marco Valle che, ai nostri microfoni, spiega così il messaggio dato dal suo testo. “E’ una storia d’Italia vista dal mare. Una chiave nuova, sicuramente stimolante per gli appassionati di cose marittime ma anche per chi si interessa di storia patria. Ho tentato di narrare il difficilissimo rapporto dell’Italia con tutta l’acqua che ci circonda, attraverso i secoli. Un interlocuzione difficile, complessa, intermittente e, in questi anni, messa in ombra. E’ un peccato. Secondo gli ultimi dati, il 25% del PIL italiano è legato al mare. Un elemento che non è soltanto ombrelloni o barconi dei poveri migranti che cercano di arrivare. Non è soltanto una cartolina. E’ destino, futuro, lavoro, è storia. E io ho cercato di spiegarlo in questo libro”.

Sul palco, come sopra ricordato, anche l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella. L’esponente della Giunta guidata da Roberto Lagalla, ha aperto il confronto con il pubblico (nel quale era presente anche l’assessore regionale Alessandro Aricò), focalizzandosi in particolare sugli aspetti geopolitici del mare nostrum, con particolare riguardo alle afferenze delle potenze estere. “Ho scritto la prefazione di questo libro che parla di storia, di geopolitica, nel quale si affronta il rapporto dell’Italia con il suo mare. Un rapporto controverso, non sempre equilibrato ed armonioso. La tesi di fondo è che il nostro Paese non utilizza fino in fondo la sua posizione geografica. Un libro che si legge tutto di un fiato, nonostante sia abbastanza corposo. E’ sicuramente interessante anche per capire gli scenari geopolitici e di politica estera contemporanei.

 

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