E’ una metafora della città di Palermo. Un luogo che racchiude il fallimento della città. Il triste paradigma dell’impotenza ad amministrare e dello smacco del non sentirsi amministrati sta tutto qui, in poche decine di metri quadri di verde degradato, immiserito, umiliato, violentato.
Una villetta pubblica non ai margini della città ma proprio nel suo cuore, a meno di un chilometro da Palazzo Reale e dalla Cattedrale, a cinquecento metri dalla Stazione Centrale, a cinquanta passi da uno degli ingressi quasi millenari di Palermo, Porta Sant’Agata, e dunque dall’Albergheria e dal suo mercato storico, Ballarò.
Si chiama Villetta “Gianfranco Vitocolonna”, è intitolata (e per lo stato in cui è ridotta si dovrebbe quantomeno chiedere pubblicamente la rimozione della dedica) a quel prefetto che fu anche probo commissario della città in tempi di sicuro più inclementi di questo.
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