Come preannunciato, il sindaco Roberto Lagalla ha chiuso i giochi sul varo della nuova Giunta di Palermo. Una lista di nomi che segue quella concordata lo scorso weekend con le forze di centrodestra. Nonostante le polemiche mosse da Totò Lentini e Saverio Romano, l’ex Rettore ha deciso di non tornare indietro sui suoi passi, dando così seguito all’accordo di coalizione. Confermata nel ruolo di vicesindaco Carolina Varchi. Spazio anche per Antonella Tirrito, nome vicino all’assessore regionale Toto Cordaro, dato in prossimità di un passaggio all’UdC. La presentazione della Giunta avverrà giovedì 21 luglio a Palazzo delle Aquile.

Lagalla: “Impossibile allargare composizione della Giunta”

Niente spazio per i partiti rimasti fuori da Sala delle Lapidi. Una scelta spiegata dallo stesso Roberto Lagalla. “Dopo la riunione di sabato scorso, ho avuto modo di verificare che non sussistevano le condizioni politiche per allargare la composizione della giunta oltre le rappresentanze consiliari, ferma restando l’importanza dell’unità politica della coalizione che comunque avrà modo di dispiegarsi nella più complessiva articolazione gestionale e nell’attuazione del programma di governo della città. Sono certo – afferma il sindaco Roberto Lagalla – che le designazioni avanzate dai partiti siano state ispirate da criteri di esperienza e competenza che potranno essere funzionali al complesso lavoro che ci aspetta”.

La Giunta di Roberto Lagalla

Poche le sorprese rispetto a quanto prospettato nello scorso fine settimana. Confermati i tre assessori per Forza Italia. Si tratta di Andrea Mineo (Decentramento e Anagrafe), Aristide Tamajo (Scuola) e Rosi Pennino (Attività sociali). Tre i componenti di Giunta anche per Fratelli d’Italia. A capo della rappresentanza meloniana ci sarà Carolina Varchi, designata da Roberto Lagalla nel ruolo di vicesindaco (probabile delega Bilancio in collaborazione con il consulente Salvatore Cincimino, Legalità, Beni confiscati e Società partecipate).

Ad affiancarlo l’ex deputato regionale Dario Falzone (Personale, Ambiente e Manutenzioni) e il coordinatore regionale di FdI Giampiero Cannella (Cultura). Sarà invece Sabrina Figuccia (Sport e Turismo) a rappresentare la pattuglia di Prima l’Italia all’interno dell’Esecutivo. Davide Faraone, in quota Lavoriamo per Palermo, ha optato per un profilo d’esperienza come quello di Totò Orlando (Lavori pubblici, Edilizia privata e Servizi Cimiteriali). In casa Nuova DC, confermata l’indicazione del profilo del giovane Giuliano Forzinetti (Attività Produttive). In quota tecnica, Roberto Lagalla sceglie il nome di Maurizio Carta (Urbanistica). A completare la rosa dei nomi è Antonietta Tirrito (Innovazione Tecnologica e Attuazione del Programma).

“Esclusi” fuori dalla Giunta

In mattinata, era atteso un incontro fra le varie forze della coalizione che ha sostenuto il sindaco Roberto Lagalla nella scorsa tornata elettorale. Riunione che doveva seguire quella tenuta nella giornata di sabato, quando si è deciso per un rinvio nell’annuncio dell’esecutivo della città. Motivo del contendere la posizione degli “esclusi”, ovvero di quelle compagini che non hanno raggiunto il 5%. Ma gli accordi elettorali, che prevedevano una soglia del 3,5% per esprimere un assessore, sono stati superati.

Una notizia sulla quale il coordinatore di Alleanza per Palermo Totò Lentini ha espresso il suo disappunto. “Non c’è volontà di trovare altre soluzioni. I tre partiti che sono andati sotto al 5% rimarranno fuori. Il discorso pre-elettorale non ha funzionato. C’era un patto fra i partiti che hanno sostenuto la candidatura. Io mi sono ritirato dalla corsa a sindaco per rafforzare il centrodestra. Evidentemente, non c’è volontà di rispettare quanto detto.

Un discorso che si estende inevitabilmente anche alla tornata elettorale riguardante le elezioni regionali. “Se tua moglie non ti vuole in casa tu che fai? Chiedi il divorzio. Ci sono tanti movimenti e partiti che chiedono di fare cose nuove. In questo momento il mio obiettivo è quello di fortificare il centrodestra. Vorrei proporre una candidatura unica anche alla Regione. Ma se non hanno rispettato i patti, chi ci garantisce che li rispetteranno alla Regione?“, si chiede Lentini.

Randazzo (M5S): “Presenza Totò Orlando contradditoria”

Tra i primi a commentare il nuovo esecutivo di Roberto Lagalla è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo. L’esponente pentastellato si focalizza su alcuni profili indicati dall’ex Rettore. Fra questi, Randazzo stigmatizza la presenza di Totò Orlando, ex presidente del Consiglio Comunale ed esponente di Italia Viva.

“Sta per nascere finalmente la nuova Giunta comunale. Una buona notizia perché la città ha bisogno dell’avvio della macchina amministrativa e non di nomine di consulenti ed esperti. Tralasciando gli stancanti giorni che ci sono voluti per la composizione di questa Giunta, legati a quelle logiche di compromesso e di ambizione personale assolutamente di casa nel centrodestra, spicca la nomina di Totò Orlando, decano delle precedenti sindacature di Leoluca Orlando. Una palese contraddizione rispetto alla discontinuità con il passato più volte annunciata da Lagalla in campagna elettorale ma, soprattutto, personalità che al suo attivo ha una condanna in primo grado ad un anno e mezzo per tentata concussione. Secondo la Procura avrebbe fatto pressioni per affidare l’incarico di responsabile dell’ufficio giuridico-amministrativo di Sala delle Lapidi. Questa é la conferma che Lagalla é di bocca buona quando si tratta di valutare i trascorsi giudiziari dei suoi compagni di coalizione e, addirittura, dei suoi assessori”.

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