Gli esami hanno confermato la presenza dell’amianto a bordo della Star breezer la nave arrivata nel cantiere di Palermo per l’allungamento dello scafo.

In alcune zone della nave è stata notata la presenza da parte degli operai la presenza del materiale cancerogeno soprattutto nelle guarnizioni di alcuni tubi relativi allo scarico dei gas, e a uno strato di coibentazione di una linea tubi vapore.

“Sin da subito – dichiarano gli Rsu e Rsl di Fiom e Uilm Serafino Biondo, Giovanni Gerbino e Damiano Gambino – abbiamo chiesto l’allargamento dei controlli a tutte le parti della nave e la mappatura di tutti i lavoratori fino al quel momento coinvolti nelle lavorazioni di bordo”.

“Il primo risultato, insieme alla messa in sicurezza di tutte le altre parti della nave, ha consentito la ripresa dei lavori limitatamente alla sezione di nuova costruzione della nave, dove è esclusa la presenza di amianto – continua la nota unitaria del sindacato dei metalmeccanici – Oggi abbiamo appreso che i risultati delle analisi hanno escluso la presenza di amianto in tutte le parti della nave ad eccezione di quelle iniziali”.

I lavori riprenderanno con esclusione della zona motori, che rimane interdetta, in attesa di un piano di bonifica validato dalle autorità competenti, che hanno già iniziato i sopralluoghi.

La nave che si trova per ora al “molo 400 mila” è stata costruita nel 1989 all’interno dei cantieri tedeschi di Bremerhaven e fa ora parte della flotta dell’armatore americano Windstar cruises. Come tante navi costruite fra gli anni ’70 e ’80, sulla Star breeze le opere di coibentazione, tecnica per isolare due sistemi aventi differenti condizioni ambientali, venivano eseguite utilizzando l’amianto, oggi sostituito in molti casi dalla più innocua lana di vetro. Dal 7 ottobre la nave è stata portata in secca e in poche ore sono iniziati i lavori delle tute blu che per legge devono essere preceduti dalle verifiche di ingegneri, chimici e altri specialisti.

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