Mentre in Sicilia si fa un gran parlare di una eventuale candidatura alla Presidenza della Regione di Pietro Grasso, attuale Presidente del Senato, il diretto interessato non commenta a tal proposito ma lo fa su una ‘piaga’ alla cui lotta ha dedicato buona parte della sua carriera in magistratura, ovvero la corruzione.

E mentre il Vaticano ha annunciato che è allo studio la possibilità di cacciare ufficialmente dalla Chiesa “per corruzione e associazione mafiosa”, quindi scomunicare chi si è macchiato di tali reati, non tarda ad arrivare l’autorevole opinione di Grasso.

“Il Papa, lanciando la sua scomunica anche ai colpevoli di corruzione – dice Grasso – compie un passo straordinario con un enorme valore storico, giuridico ma soprattutto politico. Da oggi nessuno può più giustificare la corruzione”.

Il presidente del Senato, che oggi è intervenuto all’Università di Pavia ha spiegato: “Nel nostro Paese si assiste a una grave crisi di legalità. Bisogna urlare no alla corruzione, all’evasione fiscale, ai favoritismi e ai privilegi, al finanziamento illegale, alla compravendita degli appalti, all’appropriazione dei finanziamenti pubblici, agli sfregi all’ambiente, alle estorsioni alle aziende private e allo sfruttamento degli immigrati”.

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