“Stop al click day. Questa procedura non troverà più applicazione”. Ad annuncialo l’Assessore Regionale delle Attività Produttive, Edy Tamajo, intervenuto all’Assemblea Annuale di Cna Sicilia, che si è svolta a Palermo. Le parole dell’esponente del Governo Schifani sono state accolte con favore ed entusiasmo dalla nutrita platea della Confederazione, da sempre contraria al ricorso da parte della Regione a questa tipologia di strumento per stabilire le graduatorie ai fini dell’erogazione di fondi e incentivi. Tamajo ha spiegato che il “click day” andrà in soffitta, per lasciare spazio alle valutazioni dei progetti, alla meritocrazia e alla semplificazione.

Le parole dell’assessore

“D’ora in avanti – ha aggiunto l’Assessore – rivolgendosi agli artigiani e agli imprenditori, non verrà predisposto alcun bando o avviso se non prima non ascolteremo e consulteremo le Organizzazioni”. Novità anche sul fronte del credito agevolato. L’Assessore delle Attività Produttive ha assicurato che “entro il 31 marzo 2023 sarà definito e siglato dal notaio l’atto di fusione tra Ircac e Crias per la costituzione dell’Irca che potrà essere così finalmente operativa”.

L’assemblea

E’ stata un’Assemblea nel segno dei contenuti e della presenza delle Istituzioni Politiche della Regione: in sequenza hanno dato il loro contributo il presidente della Commissione delle Attività Produttive all’Ars, Gaspare Vitrano, che ha dato piena disponibilità per un lavoro sinergico e di concertazione con le Associazioni datoriali, e il presidente della Commissione Antimafia regionale, Antonello Cracolici, il quale è stato subito chiaro e diretto: “la mafia non conviene alla Sicilia, non conviene alle imprese, dobbiamo esibire, con maggiore orgoglio, il valore dell’immagine piuttosto che vergognarci”. Cracolici ha parlato poi di visione e concretezza, “quelle che servono – ha sottolineato – per potere spendere ed investire nell’Isola i circa 50milioni di euro che sono frutto delle risorse del Pnrr, ma anche della rimodulazione di altre misure nazionali e comunitarie”.

La relazione di Battiato

E a proposito di soldi a disposizione della Regione, il Presidente di Cna Sicilia, Nello Battiato, nella relazione ha rilevato, con rammarico, come “rispetto e Fesr 2014-2020, ad oggi, secondo i dati forniti dal comitato di sorveglianza del Fondo, la spesa certificata ammonti a 2milioni e 600mila euro a fronte di una di disponibilità di 4milioni e 400 mila euro. E la scadenza è fissata al 31 dicembre 2023”. Il Presidente ha ripercorso, per grandi linee, un anno di attività, di lavoro e di impegno da parte della Confederazione, sottolineando i risultati più significativi raggiunti nel 2022, come quello legato al Superbonus 110. “Nella regione – ha rivendicato con soddisfazione Battiato – abbiamo svolto un ruolo di primo piano con la nostra piattaforma “Riqualifichiamo l’Italia-Cappotto Mio”. Gli accordi, promossi e curati da Cna Sicilia, hanno consentito di erogare anticipazioni alle imprese, garantire regolari cessioni del credito di imposta e incentivi fiscali. Ad oggi questi strumenti hanno determinato l’apertura di oltre 800 cantieri in Sicilia per un ammontare complessivo di lavori per 900milioni di euro. Questi sono fatti”. Fatti che, assieme a quelli del tesseramento delle imprese che vede la Confederazione primeggiare nell’Isola e assumere una posizione d’avanguardia a livello nazionale, hanno spinto il nuovo Segretario Generale della Cna, Otello Gregorini, collegato a distanza, ad elogiare la forza e la capacità della Cna siciliana, a cui – ha annunciato – “verrà riconosciuta una funzione importante nell’assetto organizzativo, e assegnato e consolidato un rapporto proficuo nell’elaborazione del piano strategico e di mandato”. Apprezzato dall’Assemblea è stato il contributo offerto dal giornalista del Corriere della Sera, Tommaso Labate, sollecitato da Nadia La Malfa, a cui è stata affidata la presentazione della giornata.

Labate ha esordito focalizzando l’attenzione sull’importanza dei corpi intermedi. “La politica è chiamata – ha detto – a riconoscere un ruolo di primo piano a soggetti come la CNA. Sono imprescindibili”. Ha toccato poi altri temi di grande rilevanza. “Il Mady in Sicily – ha osservato – si tutela con la promozione e valorizzazione dell’esperienza. E qui da voi c’è un’offerta di eccellenza”. Ha speso infine qualche parola sulla Manovra del Governo Meloni: “manca di visione”. La proficua ed intensa mattinata, che ha visto anche il saluto del presidente dell’Ircac, Moschetti, e della senatrice del Movimento Cinque Stelle, Dolores, si è chiusa con le riflessioni del Segretario regionale della Cna, Piero Giglione, il quale ha voluto spiegare l’importanza de “le radici del saper fare”: concetto sul quale è stato incentrato il tema dell’assemblea. Giglione ha esortato i rappresentanti delle Istituzioni Politiche della Regione “a saper fare le cose per bene nell’interesse del territorio, delle imprese e dell’economia siciliana. E si comincia dall’ascolto, dal coinvolgimento – ha incalzato – noi ci siamo, siamo pronti a dare il nostro contributo, ma qualcuno ci deve convocare in fase di pianificazione e non quando tutto è apparecchiato”. Sul terreno della legalità, il Segretario ha utilizzato toni forti. “Che si faccia vera antimafia nei Palazzi della Regione. Non serve quella di facciata, o peggio ancora quella con la doppia faccia”. Infine Giglione ha fatto emergere i valori che caratterizzano Cna Sicilia. “Se oggi siamo primi nell’isola, siamo modello per il sistema nazionale e siamo credibili internamente ed esternamente – ha concluso – è perché le 9 sedi provinciali lavorano nei territori con serietà e competenza, fanno squadra, sono coese e parlano una sola lingua sotto il coordinamento della CNA regionale”.

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