Quest’anno Santa Lucia – la festa consacrata all’arancina – segna anche l’inizio di un festival che esalta le eccellenze gastronomiche siciliane, tra cui appunto la “regina dorata” di Palermo. Eventi, dibattiti, degustazioni, incontri tra e con le imprese, laboratori per adulti e bambini e musica. Dopo cinque edizioni svolte nel cuore dei Nebrodi, i Cantieri Culturali alla Zisa (negli spazi del Cre.Zi.Plus) di Palermo si preparano ad ospitare per la prima volta il Festival del giornalismo enogastronomico.
L’apertura prevista domani 13 dicembre alle 16, vedrà l’intervento di Adham Darawsha, assessore alla cultura del Comune di Palermo e Bernadette Grasso, assessore enti locali della Regione siciliana. Il primo appuntamento si svolgerà alle 16.30 con le “storie di chi è rimasto e chi è tornato”, ovvero chi ha scommesso e creduto nella possibilità di fare impresa in Sicilia puntando all’eccellenza ed alla valorizzazione delle risorse. Sono le storie di chi ha cambiato vita dopo una laurea in chimica, in ingegneria o in archeologia ed oggi si ritrova a guidare un’azienda agricola o ha ripreso l’attività di famiglia innovando le tecniche di produzione per offrire una gastronomia nuova e al passo coi tempi. Sono solo alcune delle storie delle aziende coinvolte nel Festival del giornalismo enogastronomico.
A seguire, alle 18, il seminario sulle modalità di finanziamento oggi accessibili per le imprese: “Dai Fondi dell’Unione Europea al credito bancario”. Il seminario, condotto da esperti e tecnici, analizzerà gli strumenti finanziari oggi disponibili per chi volesse fare impresa e vedrà la presenza di Vincenzo Cardone (consulente fondi Ue), Salvatore Malandrino (Unicredit), Fabio Montesano (Confidi Fidimed), Dario Cartabellotta (direttore generale assessorato risorse agricole), Giacomo Gargano (Irfis-Finsicilia), Gianni Polizzi (Promoter Group).
Quale miglior modo per accompagnare una buona lettura se non con un bicchiere di vino? Questo connubio si realizzerà alle 19 con la presentazione del libro “Gomito di Sicilia” di Giacomo Di Girolamo cui seguirà una degustazione di vini e prodotti tipici offerti dalle cantine del festival.
In “Gomito di Sicilia” Di Girolamo ci racconta un pezzo di Sicilia finora rimasto inesplorato, quell’angolo estremo che è la provincia di Trapani. Dal vino Marsala, un tempo il liquore più famoso al mondo e oggi usato per la carne in scatola, all’abusivismo edilizio che si è mangiato tutta la costa. Dal mare dello Stagnone, che ora si sta prosciugando, ai tentativi quasi comici di costruire un monumento a Garibaldi degno della sua impresa. Dalla mafia che non uccide più ai turisti che si fermano in pellegrinaggio di fronte alla stele commemorativa della strage di Capaci. E ancora, dagli alberi di melograno, che si sostituiscono alle viti cambiando paesaggio e abitudini, ai ragazzini in fuga dall’Africa che riempiono le piazze con i loro giochi. Perché la Sicilia è una sorgente inesauribile di storie che non ci si stanca mai di ascoltare.
L’aperitivo letterario sarà l’ouverture alla “cena di Santa Lucia”, in programma alle 20.30, che prevede un ricco menù fatto di cuccia, aranicine/i, brusciuvia dei Nebrodi, cassatelle di ceci, accompagnato dal vino delle cantine Palmeri di Avola, cantine che hanno alle spalle una storia di amore e passione iniziata nel 2002, quando l’imprenditore svizzero Ueli Breitschmid, innamorato della Sicilia, acquistò le tenute Palmeri.
E visto che la giornata inaugurale cade nel giorno della festa dell’arancina, nel corso della serata la “regina dorata” sarà protagonista di un omaggio con un appuntamento a lei dedicato. Nell’eterna diatriba dai torni scherzosamente accesi fra chi la chiama arancina e chi arancino, all’interno di questa “questione omerica” tutta siciliana che ha richiesto l’intervento dell’Accademia della Crusca, alla domanda “arancino o arancina?” la proiezione di un video prova a dare una risposta con immagini smart e accattivanti, con la regia di Salvatore Militello e con la voce narrante di Gabriella Di Carlo.
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