“È necessario individuare subito un chiaro percorso che scongiuri la perdita del lavoro. La convocazione del Tavolo non è più rinviabile”. Lo dice il presidente della Regione Nello Musumeci in una lettera ai ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e dell’Economia, Daniele Franco, dopo aver ricevuto a Palazzo Orléans una rappresentanza dei 534 lavoratori Covisian e Almaviva.

L’incontro tra Musumeci e i lavoratori

“Il governo centrale – scrive Musumeci – non può rimanere inerte di fronte a una paventata tragedia sociale che metterebbe sul lastrico centinaia di persone, in una regione già fortemente provata sul piano occupazionale, e che costituirebbe un pericoloso precedente per le migliaia di siciliani impegnati nel comparto dei call center”. Nella nota, il presidente ricorda che già il 4 maggio scorso aveva sottolineato al ministro Orlando la necessità di una nuova convocazione del Tavolo. “Torno a rappresentare la massima urgenza, auspicando l’intervento coeso e decisivo delle Istituzioni governative a diverso titolo interessate, senza il quale non potrà impedirsi la degenerazione e l’estensione di una crisi occupazionale inaccettabile per i lavoratori e il nostro territorio”, conclude Musumeci nella nota.

La mobilitazione dei lavoratori

Nei giorni scorsi nuova mobilitazione a Palermo dei 543 lavoratori di Almaviva e Covisian della Commessa ITA Airways.  La mobilitazione “contro il silenzio assordante del governo, per pretendere il rispetto per  queste 543 famiglie “usate”, da Alitalia prima e Ita airways dopo e licenziate da un’azienda di stato, per chiedere la riconvocazione del tavolo ministeriale e far capire che nessuno potrà’ metterci a tacere nella denuncia di uno Stato carnefice dei propri lavoratori”

Il presidio al Politeama

Da 10 giorni è in corso il presidio permanente dei lavoratori a Piazza Politeama,  che continuerà fino alla convocazione del Tavolo da parte del Ministero del Lavoro. “E’ indispensabile che tutti i soggetti coinvolti a partire da ITA Airways, passando per Covisian partecipino costruttivamente al Tavolo – dicono le sigle sindacali -, ristabilendo sani principi negoziali che superino scelte scellerate, meramente commerciali e di profitto. Il Governo e tutta la Politica devono farsi garanti di un percorso di legalità, del rispetto delle regole e di salvaguardia di tutti i 543 lavoratori in procedura di licenziamento, scongiurando un dramma sociale irragionevole e gravemente rischioso per l’intero Settore”.

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