Scatterà dal prossimo primo aprile l’integrazione oraria fino a 36 ore per i lavoratori socialmente utili Asu. Il dipartimento regionale del Lavoro invierà già nelle prossime ore una direttiva a tutti gli enti utilizzatori al fine di rendere omogenee le procedure ed evitare ritardi nel pagamento di quanto dovuto ai soggetti che effettueranno la prestazione integrativa.
Via a un incremento per un massimo di 16 ore a settimana
Viene data così attuazione all’ultima legge di stabilità regionale che prevede un incremento per un massimo di 16 ore a settimana, oltre alle 20 già previste. La spesa prevista per il 2023 è di 14 milioni di euro. Per i lavoratori Asu impiegati dal dipartimento dei Beni culturali dell’identità siciliana è previsto un ulteriore finanziamento di tre milioni di euro.
Per i lavoratori Asu un reddito più dignitoso
«Con l’incremento delle ore lavorative – dichiara l’assessore Nuccia Albano – il personale Asu, da un lato, potrà dare ancora di più il proprio contributo prezioso negli uffici strategici e, dall’altro lato, potrà usufruire di un reddito più dignitoso. Il parlamento e il governo regionali stanno rispettando gli impegni presi con l’ultima Finanziaria».
L’Ars approva la norma precari
nelle scorse settimane via libera dell’Ars all’aumento del sussidio a migliaia di lavoratori Asu, grazie all’incremento delle ore di lavoro settimanali fino a un massimo di 36 settimanali, e dunque, il sussidio, di oltre 3.500 precari Asu impegnati nei beni culturali e negli enti locali, esclusi quelli impegnati del privato sociale. Il governo però è andato sotto su due sub-emendamenti delle opposizioni che costringono il governo, che aveva espresso parere contrario così come la commissione Bilancio, a stanziare i fondi non solo per il 2023 ma anche per il 2024 e il 2025 per gli Asu dei beni culturali e per quelli enti locali. Il primo sub-emendamento ha avuto 29 voti a favore e 26 contrari, il secondo 31 a favore e 30 contro.
Commenta con Facebook