Gli uffici dell’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro nelle prossime ore provvederanno al pagamento dei sussidi per i lavoratori Asu del mese di gennaio. Si tratta della somma di 2.279.909,27 euro, relativa ai sussidi del mese di gennaio 2023 e destinata a 3.757 lavoratori Asu che svolgono il loro servizio presso enti locali e privati.
A partire dal mese di febbraio l’importo sarà liquidato sulla base dell’aumento, dovuto all’adeguamento Istat, pari a circa 48 euro mensili. Successivamente gli uffici si occuperanno di integrare il sussidio di gennaio e liquidare le ore integrative del periodo settembre-dicembre 2022.
Le parole dell’assessore Albano
“Proseguiamo nell’obiettivo di dare sicurezza ai lavoratori Asu che rappresentano una risorsa importante per l’attività di molti uffici. Nei prossimi mesi, percepiranno anche il sussidio relativo all’adeguamento Istat del mese di gennaio che ancora non è stato erogato”, dichiara l’assessore Nuccia Albano.
Pioggia di soldi agli storici precari della Regione, stipendi più alti ad Asu, Pip e Forestali
Pioggia di fondi sui precari della Regione, dagli Asu ai Pip ai Forestali. Ad annunciarlo qualche giorno l’assessore all’Economia Marco Falcone, che commenta l’iter della legge di stabilità 2023. “Prosegue proficuamente la trattazione degli articoli della legge di stabilità in commissione Bilancio all’Ars. Sono stati approvati gli articoli 3,4, 6 e 7″. Ed inoltre: “L’articolo 3 rifinanzia e mette in sicurezza l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), garantendo le sue fondamentali funzioni; l’articolo 4 riguarda i forestali e formalizza gli adeguamenti contrattuali da tempo attesi; l’articolo 6 prevede l’integrazione oraria dei lavoratori Asu, così come promesso dal governo Schifani. Infine l’articolo 7 – concluse Falcone – introduce l’integrazione dei salari dei lavoratori RMI e PIP, di fatto raddoppiandoli in linea ai parametri Istat. Diamo così risposte concrete ed efficaci al mondo del precariato che, per la Regione, deve essere risorsa e non un peso”.
Lavoratori mai stabilizzati dalla regione
Si tratta di lavoratori essenziali per la macchina regionale, che continua a impiegarli senza però aver mai stabilizzato il contratto lavorativo. Sono numerose le azioni intraprese dai sindacati di categoria ma mai nessun governo regionale è riuscito nell’impresa di dare a questa categoria un contratto a tempo indeterminato. Già il precedente Governo Regionale, con norma regionale in applicazione di una norma Statale, tentò invano di stabilizzare il suddetto personale, norma che fu impugnata dal Dipartimento degli Affari Regionali e per le Autonomie e sulla quale pende una pronuncia della Consulta.
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