“Audizione congiunta della II e V Commissione legislativa dell’Ars, in cui siano invitati, in rappresentanza del Governo regionale, gli assessori al Lavoro e al Bilancio, sulle problematiche del personale ASU e l’attuazione delle procedure di stabilizzazione dell’intera platea di lavoratori”. E’ la proposta sottoscritta dalle FP CGIL, FP CISL, UILTEMP, UGL ALE, CONFINTESA, COBAS- CODIR, UGL Autonomie, USB, le quali, questa mattina, hanno inviato a Palazzo d’Orleans una richiesta urgente, la cui tempistica d’intervento non vada oltre il 10 marzo.
In attesa della sentenza
“Riteniamo che non sia possibile attendere i tempi della Corte Costituzionale per risolvere la vertenza ASU – affermano le Organizzazioni sindacali – e quindi nella Legge Finanziaria 2022 vanno apportate le opportune correzioni per dare a questa platea, finalmente dopo quasi 25 anni, stabilità e certezze. Ad oggi lamentiamo l’interruzione di un dialogo proficuo con l’Assessorato nella sede propria, che era stata individuato nel “Tavolo permanente”, oltre al fatto di assistere a una serie d’iniziative (l’ultima delle quali la richiesta di autorizzazione alla “storicizzazione” della spesa), che appaiono slegate da ogni logica concertativa che pure aveva prodotto i suoi frutti. Inoltre, nessuna ulteriore notizia si ha circa la naturale e necessaria interlocuzione col Governo Nazionale, così come regna il silenzio sull’ apertura formale di un “Tavolo” presso il Ministero”.
Verso la mobilitazione
Secondo i sindacati, il governo regionale punterebbe solo alla difesa dell’impugnato art. 36 L.R. 9/2021, ma “sussistono seri dubbi per tempistica e temporalità sulla finestra di applicazione della legge e sul fatto che, anche nel caso di vittoria davanti alla Corte, questa possa essere applicata, condizione fondamentale per potere risolvere tutti gli ostacoli verso la stabilizzazione”. Per questi motivi, le organizzazioni – evidenziano dalle sigle sindacali – si sono proposte di accompagnare la delegazione Governativa regionale a Roma, non escludendo iniziative di lotta e mobilitazione a sostegno della vertenza”.
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